È morto Rudy Ruzza, bassista degli Statuto

Redazione
30/03/2023

Il bassista della storica band torinese aveva 61 anni. «Nella notte è venuto a mancare Rudy», ha scritto il gruppo su Faceboolk. «Non abbiamo parole, solo dolore».

È morto Rudy Ruzza, bassista degli Statuto

Rudy Ruzza, il bassista degli Statuto, è morto. A darne l’annuncio è stata la stessa band torinese su Facebook: «Nella notte è venuto a mancare Rudy. Non abbiamo parole, solo dolore».

https://www.facebook.com/glistatuto/posts/pfbid02LJrb2v3zWHHZUCms5AQ686u7eF8acVzUp6a18D7dKRtny9ed1ewhesh3YNoakhxul

 

«Rudy Ruzza è sempre stato fatalista, e sull’argomento ci abbiamo sempre riso su», ha scritto sempre su Fb il manager del gruppo Francesco Venuto. «Appena avremo aggiornamenti su luogo e orari, li scriveremo sulla pagina Gli Statuto». Ruzza, 61 anni, membro storico del gruppo, aveva recentemente partecipato al concerto Road to 40! con cui la band, una delle più longeve della musica italiana, aveva dato il via ai festeggiamenti per i 40 anni di carriera. La morte di Ruzza arriva pochi giorni dopo di quella di Luca Bergia, batterista e cofondatore dei Marlene Kuntz.

Nati a Torino nel 1983 e bandiera dei Mods, la storia degli Statuto

Nati a Torino nel 1983, gli Statuto prendono il nome dall’omonima piazza punto di ritrovo dei Mods. Dopo parecchi concerti ai Raduni Mod e la pubblicazione di due demotape (Torino beat e Nella città), l’etichetta indipendente DTK pubblicò i primi due singoli: Io Dio (1986) e Ghetto (1987) grazie ai quali la band torinese si fece conoscere sulla scena rock e underground nazionale. Nel 1988 pubblicarono il primo album Vacanze e due anni dopo Senza di lei. La massima popolarità la raggiunsero nel 1992 partecipando al Festival di Sanremo con il brano Abbiamo vinto il Festival di Sanremo, che si classificò nono fra le Nuove Proposte.

 

Successivamente uscì l’album Zighidà trainato dal brano estivo Piera presentato al Festivalbar. Con È tornato Garibaldi gli Statuto affrontarono lo scandalo Tangentopoli lanciando una pesante accusa alla politica soprattutto all’allora Lega Nord.

 

Nel 1999 fu la volta di Riskatto, composto da cover in italiano dei maggiori gruppi ska e con la collaborazione di Donatella Rettore che si esibì con loro in tour. Sempre nello stesso album è contenuto il brano Grande, dedicato al cinquantenario della scomparsa del Grande Torino nella Tragedia di Superga. In occasione dei 20 anni di carriera, nel 2003 pubblicarono l’antologia I campioni siamo noi, con il meglio del loro repertorio. La title-track, brano inedito, era dedicata alla Fiat e a Torino. I proventi SIAE furono devoluti al Fondo per i Cassintegrati e Licenziati di Mirafiori. Dal 2004 gli Statuto decisero di non esibirsi più nella loro città a causa del boicottaggio dei cosiddetti poteri forti dopo la loro esclusione dal Traffic Festival di quell’anno a cui presero parte tutti i principali gruppi torinesi. Nell’album successivo del 2007, Come un pugno chiuso, dedicarono il pezzo Alta Velocità ai No Tav. Il gruppo ‘tornò’ a casa nel 2010 mettendo fine al proprio autoesilio con la partecipazione al Traffic nella Reggia di Venaria.