Gentilissimo, che piacere sentirti. Anch’io ti conosco, conosco il tuo lavoro di questi anni, e nutro grande stima. (Perdinci, la Pande mi ha fatto diventare pure melensa). Mi sento senza dubbio lusingata e onorata e – soprattutto – contenta (abbiam perso il valore di esser semplicemente e bellamente contenti, riprendiamocelo) per la tua proposta. E quindi sì, lo voglio. Mi piacerebbe scrivere su questo nuovo (vecchio) giornale. A presto, allora.
Ciao, Direttore. Scusa se ti disturbo. Premessa: ho l’inventiva fantascientifica di Ray Bradbury. Sono una Bradbury d’accatto, certo, ma nella mia testolina costruisco storie ben lontane dalla realtà e la mia testolina le percepisce come vere. Orbene, ho avuto la percezione che tu sia rimasto deluso dalla mia piccola presenza settimanale su Tag43. Forse t’aspettavi qualcosa di differente rispetto allo sciocco mélange che ogni maledetta domenica ti propongo. Se così davvero fosse, non esitare a dirmelo. Ci rimango male per tutto, in questa mia vita di carta velina, per tutto, eccetto che per le critiche rispetto a ciò che scrivo. Un abbraccio.