Crisi di governo, Romeo: dall’aut aut a Draghi alla mozione sulla Crimea in Lombardia
Il capogruppo della Lega al Senato, nel 2016 firmò una mozione in Regione Lombardia per il riconoscimento dell'annessione alla Russia della Crimea.
Nella giornata cruciale per la crisi di governo vissuta in Senato, tra i protagonisti c’è anche Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega. Quest’ultimo si è rivolto a Draghi ponendo un aut aut: o si forma un nuovo governo senza M5s oppure si va al voto. «Fare un nuovo patto significa una nuova maggioranza senza i 5 stelle e un nuovo governo», ha detto l’esponente del Carroccio, aggiungendo: «Serve un solco di discontinuità che solo lei può dare. La scelta spetta a lei». Romeo nel suo intervento ha citato anche le barricate sui rigassificatori alzate dal M5s. «C’è un’incompatibilità alla base: possiamo noi affrontare un’emergenza energetica con chi dice no ai rigassificatori? Non è possibile fare gli interessi del Paese con questi compagni di viaggio. Prendendo atto di questo, bisogna prendere atto anche che è nata una nuova maggioranza. Certo che serve costruire un nuovo patto, ma bisogna costruire una nuova maggioranza e un nuovo governo. Questo è quello che noi chiediamo. Con nuovi obiettivi, anche più ambiziosi visto che non ci sono più i 5 Stelle». Romeo però pare aver dimenticato che solo quattro giorni fa anche il Carroccio aveva manifestato a Piombino contro il progetto dell’impianto.

La mozione sulla Crimea del 2016
Intanto è tornata a galla una vecchia mozione del 2016, firmata proprio da Romeo, con cui la Lega in Lombardia chiedeva il riconoscimento dell’annessione della Crimea alla Russia e lo stop delle sanzioni nei confronti di Mosca. A votarla erano stati anche la lista Maroni presidente, Forza Italia, Fratelli d’Italia con il parere favorevole del M5s.
Il passo indietro di Romeo: «Oggi lo scenario è cambiato»
Va detto che la risoluzione approvata da Regione Lombardia non ha mai avuto un vero e proprio seguito e lo scorso aprile, dopo l’invasione dell’Ucraina, è stata annullata su emendamento presentato da Fabio Pizzul, capogruppo in Lombardia del Pd: «Ci sono voluti sei anni e una tragica e sanguinosa invasione, con tanto di minaccia nucleare a chi osasse intervenire in difesa dell’Ucraina». «Questo tipo di mozioni le avevamo presentate anche in altri territori, e quando furono presentate erano assolutamente legittime perché c’erano delle condizioni diverse», ha spiegato Romeo tornando sull’argomento. «Avevano l’intento di tutelare le nostre aziende che erano state colpite dalle sanzioni, soprattutto nel Nord. Oggi lo scenario è cambiato e io, se sedessi in consiglio regionale, voterei a favore dell’emendamento del Pd. È giusto che questi atti vengano annullati visto che gli scenari internazionali sono cambiati radicalmente».
