Roma, incendio a Villa Massimo: distrutto un edificio
Molti cittadini hanno espresso il loro disappunto per l'evento catastrofico dal momento che stavano denunciando il degrado della zona da mesi
Un incendio terribile ha coinvolto Villa Massimo a Roma e distrutto un edificio. I cittadini del quartiere Nomentano della capitale hanno dovuto assistere a questo brutto episodio nella notte del 10 novembre. Nessuna persona è rimasta coinvolta mentre l’ex punto di ristoro chiamato «Casina dei Pini» è stato abbattuto dalle fiamme.

L’edificio distrutto nell’incendio a Villa Massimo e l’intervento dei Vigili del Fuoco
Nella notte nel quartiere Nomentano di Roma si è verificato un rogo con fiamme molto alte. All’interno di Villa Massimo è scoppiato un incendio che ha inghiottito e distrutto l’ex punto ristoro «Casina dei Pini». L’incendio si è verificato verso le due di notte del 10 novembre. Sul luogo sono arrivate sei squadre dei vigili del fuoco che sono intervenute per placare il fuoco alla spalle di Villa Torlonia.
Inoltre i soccorsi hanno confermato che nell’incendio non ci sono state vittime, solo la struttura summenzionata di circa 300 metri quadrati è stata distrutta dalle fiamme. L’incendio ed il fumo hanno causato alcuni danni ad una palazzina adiacente all’area coinvolta con ottanta persone evacuate per prevenire crolli. Oltre alla palazzina le fiamme hanno anche danneggiato sette auto. Sul posto è arrivata anche la polizia di Stato per indagare sull’origine del fuoco.

La denuncia dei cittadini
Ha parlato dell’incendio a Villa Massimo il Comitato Viva Villa Massimo. Quest’ultimo ha voluto denunciare alcuni fatti e ha dichiarato: «Ciò che temevamo purtroppo è successo. Il grosso incendio ha avvolto e distrutto completamente ciò che rimaneva dell’immobile dell’ex punto ristoro del giardino di viale di Villa Massimo. Lo denunciavamo da anni, da quando nel 2017 fu chiuso e relegato ad incuria e degrado, che prima o poi si sarebbe potuto verificare un fatto grave di cronaca. Da tempo si poteva osservare chiaramente che all’interno della struttura vi erano intrusioni di vandali e senzatetto».
Il Comitato ha continuato dicendo: «Di fronte ad un fatto così eclatante, che tende evidenti le responsabilità di chi avrebbe dovuto occuparsi di recuperare questo spazio pubblico per restituirlo all’uso dei cittadini ed invece ha fatto di tutto per impantanare la vicenda con carte e burocrazia pur di non agire, ci auguriamo che qualcuno ne paghi le conseguenze in modo esemplare».