Incendio nella notte a Roma, in un deposito di scuolabus sulla via Ostiense. Distrutti dalle fiamme 22 pulmini adibiti al trasporto scolastico. «Preservati dai Vigili del fuoco gli altri parcheggiati nel piazzale», fa sapere tramite Twitter il corpo civile della Repubblica italiana. Non risultano al momento persone intossicate o ferite. Si indaga sulle cause.
#Roma, #incendio nella notte in un deposito di scuolabus sulla via Ostiense. Distrutti dalle fiamme 22 mezzi, preservati dai #vigilidelfuoco gli altri parcheggiati nel piazzale. Si indaga sulle cause #19marzo pic.twitter.com/2QzktQ3Cex
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) March 19, 2023
Il rogo è divampato poco prima delle 23 in un’area privata di Ostia Antica, all’altezza del civico 2355 di via Ostiense, in un’area privata poco distante da Dragona.
Nelle stesse ore a fuoco 16 auto di Poste Italiane
Un altro vasto incendio si è verificato nelle stesse ore nella Capitale: 16 vetture di Poste Italiane sono infatti andate a fuoco in viale Palmiro Togliatti. Anche in questo caso nessuna persona è rimasta coinvolta. I vigili del fuoco sono intervenuti poco dopo le 3:30 con due squadre e due autobotti, all’altezza del civico 1505. Le operazioni di spegnimento sono durate diverso tempo. Le macchine erano parcheggiate proprio davanti alla sede delle Poste, nell’area esterna recintata.
#Roma, stanotte #incendio di un’autorimessa esterna in viale Palmiro Togliatti: coinvolte 16 automobili. Concluso all’alba intervento dei #vigilidelfuoco #18marzo pic.twitter.com/06wlhPTCtb
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) March 18, 2023
Indagini sulle cause: nessuna pista esclusa
Da chiarire le cause di entrambi i roghi, con ogni probabilità dolosi. A fine gennaio sempre a Roma erano stati dati alle fiamme alcuni veicoli parcheggiati nella sede Telecom di via Val di Lanzo, zona Conca d’Oro: l’atto era stato rivendicato dagli anarchici, in protesta contro il regime del 41 bis in cui è detenuto Alfredo Cospito. Sebbene non sia ancora giunta alcuna rivendicazione, l’ipotesi più accreditata al momento dagli inquirenti sarebbe proprio quella dell’attentato di matrice anarchica. Ma non si escludono le piste del racket o del gesto intimidatorio per un regolamento di conti.
