Lo scontro tra animalisti e autorità politiche e pubbliche prosegue e il tema, a Roma, sono ancora i cinghiali. Nella tarda serata di ieri sono stati gli attivisti di Animal Liberation Front, come racconta Corriere della Sera, a protestare interrompendo le operazioni di cattura nella zona nord della capitale, poco distante dal policlinico Gemelli. Una protesta che passa non soltanto dalla rottura delle gabbie, con cui hanno consentito ai cinghiali di fuggire, ma anche dalle minacce ai responsabili della campagna di abbattimento, il presidente dell’ente regionale Roma Natura, Maurizio Gubbiotti, e quello dell’Associazione centro carni di Roma, Fabrizio Foti.

L’Alf: «Sappiamo chi siete e dove trovarvi»
L’Alf, l’Animal Liberation Front, stavolta ha attaccato frontalmente due dei protagonisti della campagna di abbattimento dei cinghiali. In un comunicato si legge: «Siamo stanchi delle vostre violenze continuate e gratuite. Adesso BASTA! Fermatevi. Sappiamo chi siete e dove trovarvi, cari Gubbiotti e Fabrizio Forti. Non costringeteci a farvi amare sorprese». E ancora: «A mezzanotte abbiamo distrutto le vostre gabbie. Con questo gesto Alf ha deciso di dare un avvertimento soft alla Giunta regionale. Si continua imperterriti ad agire, nella totale incompetenza e mancato rispetto delle regole, facendo scempio della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato».
La Regione Lazio non ha ancora assegnato le deleghe
Il riferimento implicito è anche al nuovo governo Regionale e al presidente del Lazio Francesco Rocca, eletto proprio due settimane fa. Le deleghe assegnate agli assessori del suo governo non sono ancora note e non è un caso che la Alf abbia voluto lanciare un messaggio proprio in questa fase. Il caos generato dai cinghiali tiene banco a Roma ormai da tempo. All’epoca della giunta Raggi, tre anni fa, all’interno del parco all’Aurelio scoppiarono anche dei tafferugli dopo che alcuni vigili uccisero un branco di cinghiali, scatenando l’ira di attivisti e animalisti.
