Soltanto tre mesi fa, il suo sfogo aveva fatto il giro del mondo. Ora Aryna Sabalenka si scontra direttamente sul campo con la realtà geopolitica del suo Paese, la Bielorussia. E lo fa nel peggiore dei modi possibili, finendo nel vortice di uno scontro tutt’altro che tennistico con la rivale Elina Svitolina, ucraina che quando parla del suo sport lo definisce il proprio «fronte personale». E così al Roland Garros la numero 2 al mondo supera la ex numero 3 con il punteggio di 6-4, 6-4, e quest’ultima, in tutta risposta e come aveva già annunciato, non le stringe la mano e la lascia “appesa” alla rete a fine partita.
📺VIDEO : Elina Svitolina🇺🇦 refuse de serrer la main d’Aryna Sabalenka🇧🇾 après sa piteuse défaite. Tout le central de #RolandGarros hue copieusement l’Ukrainienne qui quitte même le court sous les sifflets, tandis que la Biélorusse est ovationnée👏 pic.twitter.com/wNqh83lRtO
— Paul Mariou (@MariouPaul) June 6, 2023
Svitolina in conferenza: «Cosa aspettava? L’avevo detto»
E non è finita, perché poco dopo, ai microfoni dei giornalisti, Svitolina è stata perentoria: «Non so cosa stesse aspettando, perché le mie dichiarazioni sul non dare la mano erano state abbastanza chiare. Forse non ha i social». E l’ucraina ha continuato, attaccando l’avversaria rea di aver raggiunto la rete facendo solo finta di aspettarsi la stretta di mano. In ogni caso, Svitolina ha lasciato il campo poco prima tra i fischi, ponendo fine al suo Roland Garros. Sabalenka, invece, affronterà in semifinale Karolina Muchova.

Sabalenka torna in conferenza stampa
E visto quanto accaduto, Sabalenka ha anche deciso di tornare in conferenza stampa. Nelle scorse settimane, infatti, non si era mai presentata per non ricevere ancora una volta le domande sulla guerra, da parte dei giornalisti ucraini. Stavolta ha fatto un’eccezione e ha spiegato di essere «andata a rete per istinto, come faccio sempre dopo i miei match». Poi è tornata sull’invasione russa in Ucraina: «L’ho detto molte volte: non supporto la guerra, non voglio che il mio Paese sia impegnato in una guerra. Sono una tennista di 25 anni, se volessi fare politica non sarei qui. Non supporto la guerra, quindi non supporto Lukashenko adesso… Abbiamo giocato molte partite di Fed Cup in Bielorussia e lui era lì e si faceva delle foto con noi dopo le partite. Non stava succedendo nulla di male al tempo».
