Rock, non solo Maneskin: 10 band da tenere d’occhio
I Maneskin hanno riportato il rock al centro della scena. Ma non sono i soli. Dai Turnstile nuovi Nirvana agli Inhaler eredi degli U2 Anni 80, fino ai Black Midi che sarebbero piaciuti a Zappa e a Davis: dieci giovani band da tenere d'occhio.
Giù il cappello. Anche i più arcigni nemici di X-Factor e di Sanremo devono riconoscere che i Måneskin siano alla fine diventati una salutare scossa a livello globale per la scena rock. Se nel tempo la loro sarà vera gloria o meno, poco importa, in pochi mesi hanno già raggiunto obiettivi che nessun artista musicale italiano (men che meno rock) aveva mai potuto neppure sognare di avvicinare. Ma oltre i Måneskin, il mondo del rock sta offrendo un nuovo panorama internazionale di artisti da scoprire. Nell’epoca dello streaming si passa da “next big thing” al dimenticatoio in pochi mesi. Ma qualcosa sta sicuramente muovendosi e, questo va sottolineato, le donne stanno sempre di più prendendo il sopravvento senza bisogno di quote rosa. Ecco una lista di 10 band da scoprire o a cui dare un po’ di attenzione.

Dieci band rock da tenere d’occhio
1. Turnstile
Se dovete scommettere un euro su una nuova band, scommettete su di loro. I Turnstile vengono dalla tristissima Baltimora, si sono fatti le ossa con l’hardcore punk, ma hanno pubblicato nel 2021 Glow On, un album per cui metà della critica rock mondiale ha finito i complimenti. Ruvidi ma melodici, tradizionalisti al punto giusto e imprevedibili quanto serve. I loro live show americani sono quanto di più esaltante si sia visto in tempi di concerti schiavi delle regole della pandemia. Possono essere, e forse lo sono già, i Nirvana di questa generazione.
2. Inhaler
È facile farsi notare se si è figli di una delle più grandi rockstar del pianeta, non è facile farsi rispettare. Elijah Hewson, figlio di Paul in arte Bono, però ci è riuscito. I suoi Inhaler (età media 22 anni) sono un quartetto tutto “made in Dublin” che non rinnega la lezioni di maestri e parenti, ma porta il rock irlandese, noto per essere fatto di passione e cuore, nell’alveo di un moderno rock-pop, melodico e appassionato che pesca a piene mani nella new wave Anni 80.

Sì, la voce di Elijah ricorda quella del padre ai tempi di New Year’s day. E questo non guasta.
3. Dry Cleaning
Difficilmente un gruppo rock poteva scegliere un nome più triste (Dry Cleaning cioè ‘lavanderia a secco’), ma l’understatement in alcuni casi premia. Il quartetto, guidato dalla vocalist Florence Shaw, viene dalla zona sud di Londra, ed è nato al Royal College of Art. Il loro debutto New Long Leg è un disco pronto a diventare oggetto di culto. I riferimenti sono l’approccio artistico dei Velvet Underground, la cupezza dei Joy Division e le architetture musicali dei Sonic Youth. Ma ricordano per molti aspetti anche i nostrani Massimo Volume.
4. Black Midi
Black Midi è un quartetto londinese di giovanissimi under-23 che non guarda in faccia a nessuno e che sforna musica che avrebbe fatto innamorare Frank Zappa, ma, chissà, forse anche lo scorbutico Miles Davis. Il loro ultimo lavoro Cavalcade è, nel rispetto del titolo, una cavalcata tra generi e trovate musicali. Un imprevedibile puzzle impazzito di vertiginose esplorazioni musicali tra punk, hard rock, psichedelia e fusion che mettono in mostra sfacciataggine, virtuosismo e genialità.
5. Venom Prison
Avvicinarsi con cautela. I Venom Prison sono una band del Galles del Sud che sembra essere stata partorita da un girone infernale. La cantante Larissa Stupar, di orgine russa, è una delle voci femminili heavy metal più potenti e furibonde che si siano mai ascoltate. Il loro ultimo micidiale album Erebos, appena pubblicato, li sta proiettando ai vertici di un genere che aveva bisogno di una scossa, anche al femminile. Ascoltate però a vostro pericolo.
6. Big Thief
Nato nel crogiolo artistico musicale di Brooklyn nel 2015, il quartetto dei Big Thief guidato dalla voce di Adrianne Lenker riporta a un certo indie rock a stelle e strisce Anni 90 che nasceva dal punk, ma guardava alla canzone d’autore. Il loro ultimo, nuovissimo album Dragon New Warm Mountain I Believe in You li vede rielaborare la tradizione folk americana con eleganza, coraggio e senza timori reverenziali.
7. The Glorious Sons
Da Kingston, Ontario, città al confine con gli Stati Uniti, un quintetto in patria ormai molto affermato, ma non molto noto altrove. Un vero peccato perché quello dei The Glorious Sons è un hard rock con tinte di soul contaminato con il cantautorato americano che racconta storie di provincia fatte di disoccupazione e lotta per sopravvivere. «Cara spegni la luce, sono troppo stanco, non ce la faccio a scopare, domani ho un doppio turno», recita Kill the lights, inno al precariato, una delle loro canzoni più belle. Sono anche il frutto di una scena musicale, quella canadese, di grande dinamismo e grande fermento.
8. Zeal & Ardor
Se c’è un’idea che può sembrare sconclusionata è quella di coniugare musica spiritual e metal estremo. In effetti lo è ma è anche così fuori dagli schemi che non può non farsi notare. L’architetto di tanto azzardo artistico è uno svizzero di origini afro-americane, Manuel Gagneux, alla guida di Zeal & Ardor, un collettivo il cui nuovissimo album omonimo rende leggermente più accessibile i contorni di questo spavaldo progetto musicale.
9. Dead Sara
Basta ascoltare la voce della frontwoman Emily Anderson e i riff della chitarrista Siouxsie Medley per chiedersi come mai i Dead Sara, trio losangelino sulle scene già da qualche tempo, non si sia ancora tolto di dosso l’etichetta di emergente. Tre album (tra cui il recentissimo Ain’t it tragic) e un EP all’attivo, una presenza live che non lascia indifferenti e canzoni che variano dal grunge e all’hard rock Anni 70.
10. Violent Soho
Il Queensland australiano non ha nulla in comune con il Nord-Est statunitense, ma chi rimpiange gli anni formidabili del grunge oggi deve orientare le antenne sull’Australia dove tutta una nuova generazione di giovani band sembra voler creare una nuova versione della Seattle dell’era dei Nirvana. I Violent Soho sono tra i maggiori esponenti di questa scena. Altri nomi del revival grunge degli antipodi: DZ Deathrays, Dear Seattle, Dune Rats, The Smith Street Band.