Presentato a una fiera del settore dell’ospitalità nel mese di marzo, il primo paellero robotico al mondo è ora in funzione in Spagna, suscitando qualche perplessità tra i puristi del piatto tipico della cucina valenciana. Si imposta il programma e si carica il soffritto, il riso, il brodo, il pesce. Il braccio robotico, poi, agganciato a un fornello computerizzato, fa tutto il resto.
Il robot, un progetto congiunto tra la giovane azienda br5 (Be a Robot 5) e il produttore di stufe per paella Mimcook, ha finora suscitato l’interesse di catene di hotel e ristoranti, oltre che di un’azienda giapponese. In realtà, si tratta di un robot multifunzione: cuoce il riso quando è collegato a un Mimcook, ma lo si può attaccare a una friggitrice o a una griglia per hamburger e, ancora, a un forno per preparare pizza o brioches.
Proteste e repliche
“Sta rubando posti di lavoro alle persone!” ha protestato qualcuno. “No. Sta elevando la capacità umana”, risponde il suo inventore, Enrique Lillo, il quale ha comunque precisato, come riporta il The Guardian, che la sua macchina prepara piatti di riso e non paella, “altrimenti I valenciani si arrabbiano davvero”.
Nel frattempo, a Roma, in via Catania, è stato aperto il primo punto vendita per la pizza espressa automatica, con quattro gusti a disposizione: margherita, salame piccante, pancetta e quattro formaggi. Solo tre i minuti di attesa, prima che il distributore automatico sforni un prodotto fumante. E, pare, buono.