Roma a capocchia

Marco Zini
14/01/2022

Doveva restituire dignità alla Capitale eppure, a poco più di tre mesi dalla sua elezione, la luna di miele tra il sindaco Roberto Gualtieri e i suoi elettori sembra già finita. Ecco perché.

Roma a capocchia

Doveva liberare la città dai barbari pentastellati, ridare dignità alla Capitale dell’Impero, eppure – a poco più di tre mesi dalle elezioni – sembra già finita la luna di miele tra Roberto Gualtieri e i suoi elettori. Durante la corsa che lo ha portato al Campidoglio, Gualtieri brandiva temi molto cari ai romani: immondizia, trasporti e sicurezza e contro i quali l’ex ministro dell’Economia nel Conte II si è schiantato.

Rifiuti, nessuna rivoluzione e poche idee

«Roma è più pulita di come l’abbiamo trovata», ha tuonato Gualtieri pochi giorni fa. Eppure, il piano straordinario di pulizia della città che sarebbe dovuto arrivare per le feste natalizie si è tradotto in una onesta pulizia dei marciapiedi (concentrata perlopiù nel Municipio I zoccolo duro degli elettori Pd), una raccolta a macchia di leopardo dei rifiuti e poche, pochissime idee come quella più ‘originale’ dell’assessora all’Ambiente e Rifiuti Sabrina Alfonsi che suggeriva ai romani di limitare i pacchi regalo per Natale ed evitare, così, di ingolfare i cassonetti della città. E a quanto pare il Comune di Roma continua a essere a corto di idee tanto che, nonostante gli impegni della vigilia, Gualtieri alla fine ha deciso di prorogare di altri sei mesi l’utilizzo della discarica di Albano Laziale, in barba a quanto promesso ai sindaci dei territori e che già promettono battaglia.

la fine della luna di miele tra il sindaco di Roma Gualtieri e i suoi elettori
Sabrina Alfonsi, assessora all’Ambiente (da Facebook).

Il Vaticano preoccupato per i ritardi sul Giubileo 2025 

Ma non c’è solo l’immondizia a tenere sveglio il chitarrista de noantri, perché tra Giubileo, nomine ed Expo Gualtieri ha un gran daffare a tenere a bada gli appetiti dei tanti avventori. Sarà anche per questo che, sin dalla corsa elettorale, l’amico Zingaretti gli ha ceduto il suo ex capo di gabinetto Albino Ruberti. Con il Giubileo 2025 Roma Capitale potrà gestire 1,4 miliardi di euro per opere e infrastrutture a cui si aggiungeranno più di 500 milioni per il rilancio del turismo previsti dal Pnrr, e 5 milioni per le buche, ma Oltretevere sono molto preoccupati dai ritardi che si stanno accumulando. Dopo lo stop del turismo religioso, col prossimo Giubileo il Vaticano si attende infatti almeno 40 milioni di pellegrini che si riverseranno nella Capitale e nel resto del Paese, che dovranno essere accolti, assistiti in ambienti puliti, decorosi e sicuri e, si spera, evitando lo slalom tra immondizia e cinghiali. Il tempo stringe (mancano solo tre anni all’apertura della Porta Santa) ma Gualtieri sembra aver rassicurato Papa Francesco nel corso del loro ultimo incontro pochi giorni fa.

Roma: le grane di Gualtieri tra rifiuti trasporti e nomine
Papa Francesco e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Getty Images).

Le 83 nuove nomine capitoline e i Gualtieri Boys

Certo, ora il sindaco potrà contare anche sulle 83 nuove nomine capitoline, mossa questa che ha destato non poche perplessità, non solo nei partiti d’opposizione in Campidoglio, ma anche tra i suoi amici dem e che stride fortemente con le intenzioni di sobrietà sbandierati prima del voto di ottobre. Amici, consulenti, ex dipendenti, iscritti al Pd che potranno contare su uno stipendio sicuro per i prossimi cinque anni e che costeranno al Comune oltre 4 milioni di euro l’anno. Una consiliatura davvero inclusiva e partecipata. E dovranno darsi davvero un gran daffare i nuovi “Gualtieri boys” per mettere mano ai trasporti della Capitale e far funzionare una città che sembra riottosa a ogni cambiamento. Per il momento vengono sbandierati come propri interventi opere di rifacimento e acquisti di mezzi frutto di delibere della precedente Giunta, pratica assai comune e trasversale in verità. La sensazione è che ci vorranno un po’ più di 70 bus o ripristino o potenziamento di linee tramviarie (grazie sempre ai fondi del Pnrr) per assicurare una viabilità degna di una Capitale, e più che in carreggiata ora pare essere allo sbando. C’è chi ha richiamato l’utilizzo dell’esercito per gli autobus rimasti al deposito causa aumento dei contagi. Proposta subito smentita dall’assessore Eugenio Patanè che rilancia con nuove assunzioni. Ancora?

il bilancio di Gualtieri sindaco di Roma a tre mesi dall'elezione
Goffredo Bettini (Getty Images)

L’ultima tegola è quella della nomina ad amministratore delegato di Eur Spa (al 90 per cento del ministero dell’Economia e al 10 per cento di Roma Capitale) di Angela Maria Cossellu al posto di Antonio Rosati. In casa dem tutti erano convinti in una riconferma di Rosati, messo su quella poltrona da Gualtieri stesso quando era al Mef, che “si consola con l’ajetto” grazie alla nomina di Marco Simoni nel ruolo di presidente dell’ente, già coordinatore della sua campagna elettorale. Ma il più furioso pare essere soprattutto il padre nobile del Pd romano, quel Goffredo Bettini che aveva puntato tutte le sue carte sul sindaco-pupillo e che ora, forse, ha qualche ripensamento. Rob “mano lenta” non tocca palla, se non per partite che erano in pre-chiusura.

Lo scarso appoggio di Gualtieri a Cecilia D’Elia in corsa per le Suppletive

Stupisce che un politico abile, studioso e acuto come Gualtieri sia rimasto impantanato nelle sabbie mobili di Roma, da cui sia chiaro gli auguriamo di uscire presto. Lui, cresciuto a bossa nova e relazioni giuste, che ha fatto della sua flemma la cifra distintiva rischia di diventare il fantasma di se stesso. Domenica 16 gennaio le elezioni suppletive del seggio che lo ha portato a Montecitorio. Candidata per il Pd l’amica di sempre Cecilia D’Elia, femminista, donna capace di tenere insieme più sensibilità e, soprattutto, preparata. Una candidata che per eccessiva assenza del suo sindaco rischia ora di non farcela, proprio in quell’elettorato “da Ztl” zoccolo duro dei dem romani. E allora sì, il sindaco dovrà darsi una scossa.