L’annuncio di Michela Murgia rispetto alla sua diagnosi di tumore al quarto stadio ha spinto l’onorevole di Italia Viva Roberto Giachetti ad un’importante riflessione condivisa nelle scorse ore sulle pagine del Riformista.
Roberto Giachetti: le parole sul tumore e la solidarietà a Michela Murgia
Il politico ha annunciato pubblicamente di essersi ammalato di cancro nell’aprile 2022, con un comunicato pubblicato sul suo profilo Facebook ufficiale dove aveva specificato di essere uscito allo scoperto per «cercare di evitare quel compassionevole chiacchiericcio». Parlando della malattia che ha colpito Murgia, e cercando di dimostrare solidarietà alla scrittrice visto che anche lui sta vivendo la medesima, terribile condizione, ha dichiarato: «È quando ti arriva la comunicazione “Lei ha un tumore” che ti si ribalta tutto, che improvvisamente ti trovi a fare i conti con una realtà che mai avresti pensato o che forse, semplicemente, sempre hai scansato […]. È un istante in cui sei travolto da mille pensieri, paure, speranze, attese, ricordi, ai quali è difficile dare un ordine, dai quali è impossibile prendersi una pausa».
Secondo il politico, l’elemento più delicato di questa condizione è il profondo senso di vulnerabilità che è costretto a vivere chi si ritrova a dover affrontare una simile diagnosi, poiché è necessario «accettare il fatto mentale che sei in una condizione con la quale dovrai convivere per tutta la vita. E la tua esistenza cambia non solo per il fatto in sé ma soprattutto perché senti un’incontrollabile esigenza di rimodulare tutto della tua vita, di riorganizzarla nei modi e nei tempi in funzione di un evento che ti ha mandato a gambe all’aria sia emotivamente che fisicamente».

I vaccini, un faro di speranza
Ad ogni modo, la ricerca scientifica in materia di tumori prosegue senza sosta e continua a fare passi da gigante. Proprio di recente, la casa farmaceutica Moderna ha annunciato che entro il 2030 potrebbero finalmente arrivare i primi vaccini contro il cancro. A proposito, Giachetti si è dichiarato “entusiasta”, precisando: «Non tanto per me, ma per quello che potrà essere il mondo quando questo accadrà. Questa è la vera sfida davanti a noi e, forse, questa più di altre dovrebbe essere una riforma da affrontare tutti insieme, maggioranza e opposizione. Riorganizzare e investire sulla sanità e in particolare sulla ricerca, sulla prevenzione e sull’assistenza».