Roberta Bruzzone ha risposto alle parole di Claudio Santamaria, spiegando di essere vittima di una campagna persecutoria e diffamatoria. Ecco le parole della criminologa in risposta all’attore.
Roberta Bruzzone afferma di non aver commesso nessun reato con l’audio su Francesca Barra
Claudio Santamaria aveva accusato Roberta Bruzzone di aver messo in dubbio l’aborto subito dalla moglie Francesca Barra. La criminologa ha così replicato: «Anziché contattarmi direttamente, e non sarebbe certo stato difficile, si sono prestati ad alimentare la campagna d’odio nei miei confronti (ben consci che io non ho nulla a che fare con la diffusione di tali audio privati) solo perché, privatamente e riservatamente, ho espresso la mia disistima per entrambi in tale frangente. Disistima che quanto ho avuto modo di vedere oggi non fa che aumentare. Chissà quanti di voi in privato si esprimono in maniera tagliente verso chi non prova particolare simpatia. Ritengo sia una pratica molto molto diffusa. Quindi questa levata di scudi puzza di ipocrisia lontano un miglio. Contribuire ad una campagna persecutoria è ben altra cosa. Forse a qualcuno è bene spiegare la differenza nelle debite sedi».

La Bruzzone ha affermato di essere nel mezzo di una campagna persecutoria
«Sono conversazioni private, non c’è diffamazione. Potevo dire qualsiasi cosa. Certo sentirle sarà pure sgradevole per le persone di cui parlo ma non è questo il punto. Ripeto: non ho una buona opinione di Francesca Barra ma non l’ho riferita in pubblico, l’ho espressa privatamente quattro anni fa via Whatsapp. Per altro, nell’ambito di una chat dove l’interlocutore mi parlava male di Francesca Barra. Non è una mia amica, non è una persona con cui lavoro o ho mai lavorato. Non saranno belle parole da sentire, ma il mio pensiero è quello». Sono state queste le parole della criminologa, che ha concluso ribadendo che: «Non ho commesso nessun reato».