Dopo il ritrovamento dell’arma, le indagini intorno alla morte di Rkia Hannaoui, donna di Ariano Polesine ritrovata in casa agonizzante con un colpo d’arma da fuoco alla testa, proseguono. Secondo gli inquirenti a premere il grilletto, probabilmente per errore, sarebbe stato il più piccolo dei due figli della donna. Il bambino di 8 anni sarebbe entrato in casa maneggiando la pistola. Poi il colpo fatale, per il quale la donna è uccisa in casa, mercoledì scorso. A chiamare i soccorsi erano stati i figli, il minore e il maggiore, quest’ultimo di 11 anni. Non era in casa, invece, il marito. Inizialmente tra i sospettati sembrava esserci anche il vicino di casa, l’80enne Giacomo Stella.

Morte di Rkia Hannaoui: forse a sparare il figlio di 8 anni
Il medico legale nelle scorse ore ha completato l’autopsia sul cadavere della donna, confermando quanto evidenziato già nella tac cerebrale. A uccidere Rkia Hannaoui è stato il proiettile della calibro 22 di cui aveva parlato fin dall’inizio la Procura di Rovigo. Ora però emergono altri dettagli. La pallottola non sarebbe stata esplosa da distanza ravvicinata ma da lontano, alle spalle della donna impegnata ai fornelli. Le ultime ricostruzioni puntano l’indice contro uno dei due figli della donna. I bambini, di 8 e 11 anni, avrebbero trovato in un capanno vicino casa le armi dell’80enne Giacomo Stella, sequestrate nelle ore successive all’omicidio. Ma all’appello mancava proprio la pistola, ritrovata sotterrata in un terreno vicino.
I bambini momentaneamente affidati allo zio
Scagionato il marito della donna, impegnato nei campi, sembra che l’errore sia stato quindi di uno dei due bambini. Attualmente si trovano dallo zio. L’unico dubbio degli inquirenti sembra essere sul modo in cui si sarebbero procurati l’arma. E inoltre: chi ha tentato di nasconderla? Intanto il Procuratore Manuela Fasolato, ha riferito che l’esame autoptico ha riscontrato un foro d’ingresso nella tempia sinistra, riconducibile a un proiettile calibro 22. Il proiettile è stato poi trovato nella parte destra del cranio. La magistratura ha disposto ulteriori accertamenti di carattere balistico sul calibro e la compatibilità del proiettile con le armi recuperate. Inoltre, ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per omicidio, dopo che una prima Tac aveva evidenziato la presenza sul capo della donna di un foro compatibile con un colpo di arma da fuoco.
