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Ciclismo, da Nibali a Dumoulin e Valverde: i grandi ritiri del 2022

Da Nibali a Dumoulin, da Visconti a Valverde, fino al 51enne Rebellin e al belga Gilbert: i grandi ciclisti che quest’anno hanno detto addio alle gare o stanno per farlo.

11 Giugno 2022 18:23 Giuseppe Fontana
Da Nibali a Dumoulin e Valverde: i grandi ritiri del 2022 nel ciclismo. Sarà un anno di saluti per tanti campioni

Il mondo del ciclismo si prepara alla seconda delle grandi corse a tappe, il Tour De France. Dopo un Giro d’Italia che non ha brillato per emozioni, se non nelle ultime ore, dalla corsa francese ci si aspetta un’edizione scoppiettante, ricca di colpi di scena. Ma gli appassionati dovranno fare i conti anche con gli addii di alcuni atleti che hanno scritto pagine di storia di questo sport. Tra campioni nazionali, vincitori di maglie rosa e gialle e trofei internazionali, il 2022 ha salutato o saluterà campioni del calibro degli italiani Vincenzo Nibali, Giovanni Visconti e Davide Rebellin, ma anche colonne del ciclismo mondiale come Philippe Gilbert, Tom Dumoulin e Alejandro Valverde.

Da Nibali a Dumoulin e Valverde: i grandi ritiri del 2022 nel ciclismo. Sarà un anno di saluti per tanti campioni
Il trionfo di Nibali al Tour de France 2014 (Getty)

Lo Squalo dello Stretto ha salutato a Messina

Per Vincenzo Nibali parla la carriera. Lo Squalo dello Stretto è stato senza ombra di dubbio uno degli sportivi italiani più importanti dell’ultimo ventennio, grazie alle vittorie di Giro d’Italia, Tour De France e Vuelta, a cui ha aggiunto Milano-Sanremo, Giro di Lombardia e successi e piazzamenti in giro per il mondo. Il suo addio lascia un vuoto incredibile nel panorama ciclistico tricolore, con esperti e addetti ai lavori a chiedersi chi raccoglierà questa pesante eredità. Vincenzo ha chiuso il suo ultimo Giro d’Italia, poche settimane fa, al quarto posto e ha annunciato il ritiro a fine stagione nella sua Messina, città in cui è nato e che ha lasciato da bambino per seguire il suo sogno. Un sogno realizzato appieno: lo Squalo si ritira senza alcun rimpianto, pronto a dedicarsi alla famiglia.

Visconti, il tre volte campione italiano dice addio a 39 anni

Chi è già sceso dalla bicicletta è Giovanni Visconti. Dopo il ritiro durante la Tirreno-Adriatico dello scorso marzo, il ciclista siciliano ha deciso che era arrivato il momento di dire basta. Lo ha fatto con un lungo post su Facebook in cui ha ripercorso la carriera, parlando della paura di fermarsi e ringraziando il ciclismo che gli “ha dato tutto quello che ho, mi ha dato Katy, Thomas e Noemi. Che sono la mia vita”. “Mi manchi già”, si chiude poi il messaggio. E Visconti mancherà a tanti appassionati, che hanno esultato con lui per decenni. Ha vinto nel 2003 i campionati europei e italiani U23. Nel 2007 è stato campione italiano in linea e la maglia tricolore la conquista e veste anche nel 2010 e nel 2011. Altrettante volte vincerà l’UCI European Tour (per tre anni di fila: 2009, 2010 e 2011). E ancora tappe al Giro d’Italia, dove ha vinto la classifica degli scalatori nel 2015, rappresentata dalla maglia azzurra. Una carriera splendida la sua, forse al di sotto delle aspettative a causa di tanti infortuni e una fama di eterna promessa che sembra non essersi mai compiuta davvero fino in fondo.

The End

Non so se reputarmi un debole o se invece sentirmi forte in questo preciso istante.
Non so cosa penserete tutti e non so cosa aspettarmi .
Una cosa però la sò bene : Da mesi e mesi soffro sulla bici e soffro giù dalla bici . pic.twitter.com/C87ucJr4uk

— Giovanni Visconti (@giovisco) March 9, 2022

L’eterno Rebellin: l’addio a (quasi) 51 anni

Davide Rebellin sembra non voler smettere mai e il fisico lo ha di certo aiutato. Ma non è semplice, per un ciclista e per uno sportivo ancor più in generale, arrivare a 50 anni. Lui l’ha fatto, conquistando un traguardo quasi impossibile: 30 anni di professionismo. Il classe 71 ha esordito tra i pro nel 1992, dopo l’argento mondiale tra i dilettanti a Stoccarda ’91 e l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Atene nello stesso anno. I più grandi successi in carriera arrivano nelle classiche e l’anno di grazia è il 2004, in cui vince la Amstel Gold Race, la Freccia Vallone, in cui trionferà anche nel 2007 e nel 2009, e la Liegi-Baston-Liegi. E intanto nell’estate del 2008 conquista l’argento nella prova in linea alle Olimpiadi di Pechino. Dopo la sua terza Freccia Vallone, però, il CIO lo squalifica per doping, trovandolo positivo a dei campioni di sangue prelevati in Cina e tenuti congelati. L’argento è revocato, ma Rebellin promette battaglia. Ritornerà in sella due anni dopo, scontata la squalifica, ma soltanto nel 2015 arriverà l’assoluzione piena dalle accuse di doping. Dal rientro non si è mai fermato se non per infortunio. Ora l’annuncio del ritiro a fine stagione, quando avrà già 51 anni.

Tom Dumoulin: da due argenti olimpici al ritiro a 31 anni

Ha vent’anni meno, ma si ritirerà a fine stagioni anche lui, Tom Dumoulin. Il campione olandese, vincitore del Giro d’Italia nel 2017, di un titolo mondiale a cronometro nello stesso anno, e di due argenti olimpici, Rio 2016 e Tokyo 2020, ha deciso che per lui il 2022 sarà l’ultima stagione da professionista. L’atleta della Jumbo-Visma ha sorpreso tutti, perché lo stop arriva a soli 31 anni, quando in tanti attendevano la riscossa di un campione che, però, ha dovuto fare i conti con un grave infortunio al ginocchio nel 2019. La risalita è stata complicata, ma durante la scorsa estate era arrivato quel secondo posto alle Olimpiadi giapponesi che aveva fatto pensare a un ritorno in grande stile dell’olandese. Qualche giorno fa, invece, l’annuncio: “È stato un viaggio bellissimo, ma come spesso è successo soprattutto quest’anno, il mio corpo si sente stanco. Appena l’intensità dell’allenamento è aumentata, stanchezza e infortuni si sono manifestati troppo velocemente. Questa sarà la mia ultima stagione”. Gli italiani non dimenticheranno mai quel clamoroso Giro d’Italia 2017 in cui ha preceduto Nairo Quintana e Vincenzo Nibali sul podio dopo una manifestazione da incorniciare. Dumoulin ha tagliato il traguardo finale in maglia rosa ed è stato il primo (e finora unico) olandese a farlo nella storia della grande corsa italiana. L’anno dopo soltanto Chris Froome gli ha negato la gioia della doppietta.

Read for announcement ⬇️https://t.co/eXRHRG4J3bhttps://t.co/LneDUeIdGY pic.twitter.com/uBilqnajVe

— Tom Dumoulin (@tom_dumoulin) June 3, 2022

Alejandro Valverde: il ritiro a fine stagione di El Imbatido

Tra tutti, Alejandro Valverde è forse il più completo dei ciclisti che si ritirerà. Scalatore, gregario, bravo a cronometro e ottimo corridore nelle corse di un giorno, ha lo spagnolo classe ’80, soprannominato El Imbatido o Don Alejandro, saluterà al termine del 2022. Il suo rammarico è quello di non aver mai vinto Giro d’Italia e Tour De France, ma non si può certo dire che la sua carriera è stata priva di successi. Vanta il record di vittorie alla Freccia Vallone, avendola conquistata 5 volte: dopo il trionfo nel 2006, quattro di fila dal 2014 al 2017. Quattro sono anche i traguardi tagliati per primo alla Liegi-Baston-Liegi (2006, 2008, 2015 e 2017. In mezzo i vari podi conquistati nelle grandi corse a tappe e la vittoria nella Vuelta di Spagna nel 2009. Per quattro volte si è aggiudicato la classifica finale dell’Uci ProTour/World Tour, e nel 2018 si è regalato anche il titolo iridato a Innsbruck. Per Valverde, però, non ci sono stati soltanto podi e vittorie. Un lungo periodo buio spezza la sua carriera, dal 2006 al 2012, con lo spagnolo tra i ciclisti al centro della celebre Operacion Puerto, l’inchiesta sul doping da cui è uscito con due anni di squalifica. Adesso, a 42 anni, arriva il ritiro anche per lui: El Imbatido è stato uno dei ciclisti spagnolo più amati e apprezzati degli ultimi vent’anni.

Il lungo addio di Philippe Gilbert: l’annuncio oltre un anno fa

E poi c’è Philippe Gilbert. Il ciclista belga è alla soglia dei 40 anni, che compirà il prossimo 5 luglio. Il suo annuncio è stato annunciato nell’aprile del 2021, ma la stagione è ancora lunga e lui continuerà a pedalare, prima di smettere del tutto. Nel proprio palmares vanta i mondiali di ciclismo su strada 2012 e il circuito UCI World Tour l’anno prima. A questo aggiunge cinque grandi classiche monumento: il doppio Giro di Lombardia, vinto nel 2009 e nel 2010, la Liegi-Baston-Liegi del 2011, le Fiandre del 2017 e la Parigi-Roubaix del 2019. Ha vinto anche quattro volte la Amstel Gold Race, una la Freccia Vallone, due la Parigi-Tours e una la Clasica San Sebastian. Uomo da corse di un giorno, Gilbert ha sempre dato battaglia al Giro d’Italia, al Tour de France e alla Vuelta, diventando famoso tra gli appassionati anche per il carattere, lo stile e la generosità da gregario. “Ad un certo punto bisogna smettere”, ha spiegato annunciando il ritiro. “Nel 2022 saranno 20 anni di carriera e bisogna dirsi che non c’è solo il ciclismo nella vita. C’è anche la famiglia. Ho sacrificato moltissime cose nella mia vita e ora è un po’ tempo di godermele”. Un discorso simile a quanto detto da Vincenzo Nibali a Messina. E Gilbert sarà, come lo Squalo, un grande protagonista che mancherà al ciclismo.

Da Nibali a Dumoulin e Valverde: i grandi ritiri del 2022 nel ciclismo. Sarà un anno di saluti per tanti campioni
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