Riscaldamenti, rincari del 300% dei condomini: l’allarme degli amministratori
Il rincaro ha superato le aspettative nei condomini italiani.
I condomini rischiano di perdere la fornitura per i riscaldamenti a causa dei rincari. A dirlo è l’associazione Consumerismo No profit. Il rinnovo dei contratti sarà ad ottobre e gli amministratori di condominio non sanno cosa fare. I rincari sarebbero di circa il 300% rispetto al 2021.
Riscaldamenti, i rincari secondo gli amministratori di condominio
«C’è innanzitutto un problema di morosità già dalla stagione pregressa perché nella stagione 2021-2022 i condomini hanno avuto la fornitura con preventivi approvati a settembre 2021 quando il prezzo non era ancora esploso, ma da gennaio 2022 i costi sono saliti e questo ha portato a squilibri economici e finanziari. A consuntivo la spesa è risultata maggiore e mi risulta che molti condomini non siano in regola con i pagamenti. E la morosità con gli operatori significa la chiusura del contatore condominiale e quindi dell’impianto termico centralizzato, che non solo mette in funzione il riscaldamento, ma in alcuni casi dà anche l’acqua calda». Questa è la spiegazione di Rossana De Angelis, presidente dell’associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari.

«Sta arrivando uno tsunami e il governo non se ne rende conto perché da parte dei fornitori le richieste di aumento arrivano fino al 350%, alcuni chiedono una cauzione e altri non hanno approvvigionamento di gas. Il nostro livello di allarme è alto, ma siamo una società grande e strutturata che quindi ha un maggior potere di negoziazione» spiega Fabrio Trocino di una società che si occupa di gestire diversi condomini a Milano, Roma, Palermo e Torino.
L’allarme lanciato per il caro energia
In più, gli amministratori lanciano l’allarme sulle garanzie. Infatti, per attivare le nuove linee o per rinnovare le precedenti, sembra che le società del gas stiano chiedendo delle garanzie. ««Ci è stato segnalato che per continuare a fornire i condomini, molti gestori stanno comunicando la necessità di integrare le garanzie ritenute insufficienti rispetto al momento della stipula. Un caso emblematico è quello di una segnalazione di un operatore ha richiesto un’integrazione delle garanzie di 30.000 euro, pena l’interruzione della fornitura entro 15 giorni» conclude il presidente di Consumerismo Luigi Gabriele.

Chi ha un ISEE inferiore ai 12mila euro può chiedere il bonus gas, ma per ora non ci sarebbero soluzioni per i condomini secondo gli amministratori. Servirebbe un fornitore che garantisca prezzi fissi e vantaggiosi sul riscaldamento.