La ripresa italiana parte dall’occupazione: ecco i profili più cercati per trovare lavoro

Redazione
01/12/2021

Grazie al nuovo Pnrr l'Italia investe in digitale e trasformazione ecologica, ma per farlo serve personale qualificato

La ripresa italiana parte dall’occupazione: ecco i profili più cercati per trovare lavoro

L’Italia cerca di ripartire e per farlo parte dall’occupazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha nelle prime due missioni il valore stesso della ripartenza italiana. Con un investimento da 100 miliardi di euro il Governo punta a transizione ecologica e digitale e perché queste si attuino servono giovani preparati. In questo senso The Adecco Gruppo, agenzia per il lavoro leader in Italia, mette in evidenza quali sono le ricadute occupazionali attese dal Recovery fund tricolore. Un piano che chiama un effetto positivo sull’occupazione migliorativo per 3,2 punti percentuali ovvero di 730mila occupati in più.

Pnrr, i numeri dell’occupazione

Di questa nuova occupazione, la stima è che saranno 380mila le posizioni occupate da donne e 81mila quelle per i giovani. A patto, mette in chiaro il documento, che si riescano a mettere in campo percorsi di reskilling e upskilling che significa formazione per coloro che sono fuori dal mercato o per coloro che sono dentro ma devono essere aggiornato in maniera da poter supportare lavoratori e imprese nelle transizioni verso il digitale e il green.

Il documento redatto da Adecco calcola quale sarà l’impatto occupazionale per ciascuna delle sei missioni sulle quali si incardina il Recovery fund italiano. Il punto di partenza è ancora quello di un gap da colmare, ha chiarito durante la presentazione del documento l’amministratore delegato di The Adecco Group in Italia, Andrea Malacrida: «Secondo gli ultimi dati, il saldo degli occupati sul pre-Covid è ancora negativo di 330mila unità». Come ha testimoniato una recente indagine di Bankitalia, il recupero è stato fin qui trainato dal lavoro a termine, che ha pesato per il 90 per cento dei posti generati nel 2021.

Come fa l’Italia a ripartire

C’è comunque un dinamismo di fondo che emerge anche dai dati dell’agenzia: nel periodo estivo appena trascorso, si è registrato un +43 per cento degli annunci rispetto al 2019 che denota una ripartenza significativa. «Chiaramente le imprese sono ancora in una fase di incertezza e quindi usano gli strumenti più flessibili per far crescere gli organici: come i contratti a termine erano stati i primi a saltare allo scoppio della pandemia, oggi sono quelli che ripartono con maggiore forze»  ha spiegato Malacrida. «Assistenti alle vendite, camerieri, addetti al magazzino e alle pulizie, venditori telefonici sono i profili più ricercati del 2021. Particolarmente dinamici sono i profli legati al mondo della ristorazione, dei viaggi e delle cerimonie (cuochi, fotografi…); gli specialisti della gestione delle risorse umane; corrieri e autisti per il mondo dell’e-commerce; gli specialisti di meccanica, chimica e tessile».