Ritrovati in Cina i resti di una specie di rinoceronte gigante. Grande quanto quattro elefanti e più alto di una giraffa, il Paraceratherium linxiaense (questo il nome scientifico dell’animale) è stato scoperto grazie all’analisi di alcuni fossili rinvenuti nel 2015 nella provincia di Gansu, nella Cina nord-occidentale. Vissuto circa 26,5 milioni di anni fa e diffuso fra Cina, Mongolia, Kazakistan e Pakistan, con le sue 21 tonnellate di peso e i sette metri di altezza rappresenta il mammifero terrestre più imponente mai apparso sul nostro pianeta. Data la sua altezza, l’animale era in grado di brucare anche le cime più alte degli alberi, irraggiungibili per buona parte degli esseri viventi dell’epoca.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Communications Biology e condotto dall’Istituto di paleontologia dei vertebrati e paleoantropologia di Pechino, ha preso in analisi alcuni fossili trovati sei anni fa nei pressi del villaggio di Wangjiachuan e ha consentito di individuare una specie di rinoceronte gigante diversa da quelle finora conosciute. Un cranio e una mascella perfettamente conservati, inoltre, hanno mostrato agli esperti come l’animale avesse una testa snella e un tronco nasale prensile simile a quello dei moderni tapiri.
La rotta migratoria dei rinoceronti giganti
Il team di scienziati, guidati dal dottor Deng Tao, ha anche scoperto che la nuova specie era imparentata con i rinoceronti giganti del Pakistan, il che suggerisce un’antica rotta migratoria tra i due Stati. Un dato fondamentale per delineare la geografia del territorio asiatico in quell’epoca: il passaggio dei rinoceronti giganti infatti mostrerebbe un altopiano tibetano differente rispetto a quello che vediamo oggi, con alcune aree caratterizzate da un clima umido.
«Le condizioni tropicali permisero al rinoceronte gigante di tornare verso nord nell’Asia centrale», ha affermato il professor Deng in un comunicato stampa. «Ciò implica che la regione tibetana non si ergeva ancora ad alta quota come oggi».