La famiglia di Teodoro Romano detto Rino, morto a 41 anni durante un incidente stradale avvenuto sabato 13 maggio a Brindisi, ha lanciato un appello su Facebook per cercare testimoni e capire come abbia perso il controllo dello scooter che guidava.
La dinamica dell’incidente di Rino Romano
A due giorni dal sinistro, la dinamica non appare ancora del tutto chiara. Secondo quanto ricostruito, l’uomo era alla guida della sua moto lungo la tangenziale di Brindisi (che collega Brindisi a Bari) quando, all’uscita di Casale, ha perso il controllo del suo mezzo andando a sbattere contro la barriera centrale della carreggiata. Rino è morto poco dopo lo schianto tanto che, all’arrivo dell’ambulanza, era già privo di vita. Fin da subito è stato escluso che la caduta possa essere stata provocata da un altro veicolo. Dopo il via libera del magistrato, la salma è stata trasferita all’obitorio di Brindisi.

L’appello dei familiari
Rino Flash, come amava chiamarlo chi lo conosceva, era anche padre di una bambina e lavorava come netturbino per la ditta Brindisi Ecotecnica. Ora i familiari hanno lanciato un appello tramite Facebook per capire come sia morto l’uomo, ma soprattutto per capire perché il suo scooter si è fermato a diverse decine di metri di distanza da dove è stato ritrovato il corpo e come mai nell’impatto l’uomo abbia perso un braccio. Queste le parole della nipote: «Rino non ha fatto più rientro, il suo corpo è stato trovato in uno stato al quanto indescrivibile, non può trattarsi di un incidente avvenuto in autonomia, le dinamiche non sono chiare e le condizioni della salma parlano di altro. Chiunque abbia visto qualcosa è pregato di contattarci, non ci restituirà il nostro Rino ma daremo una spiegazione ad una mamma e una figlia che lo piangono senza avere avuto la possibilità di vederlo per l’ultima volta a causa delle condizioni inaccettabili del corpo. Una mano sulla coscienza».