Rinat con la camicia

Stefano Grazioli
15/11/2021

Akhmetov è l'uomo più ricco dell'Ucraina. Passato indenne da rivoluzioni e cambi di regime, sta cedendo il testimone al figlio Damir di casa a Londra. Chi è l'oligarca del Donbass a cui Zelensky potrebbe pestare i piedi.

Rinat con la camicia

Qualche giorno fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha controfirmato la legge sull’oligarchia, già approvata dal parlamento, mantenendo la promessa fatta durante la campagna elettorale del 2019. Con essa si vuole in sostanza limitare l’influenza dei poteri forti economici in politica, mettendo fuori gioco i robber baron usciti dalla centrifuga postsovietica.

La lotta agli oligarchi di Zelensky sa di trovata elettorale

Come in tutte le repubbliche della vecchia Urss, anche in Ucraina dopo il distacco da Mosca nel 1991, si è sviluppata un’élite economico-finanziaria, nata dalle privatizzazioni selvagge e dalla svendita dei complessi industriali statali, che nel corso di 30 anni non ha esercitato solo il controllo sull’economia del Paese, ma anche sulle vicende politiche. Attraverso la presenza diretta in parlamento, la manipolazione indiretta dei deputati, la gestione del sistema mediatico per scopi privati. La commistione tra economia e politica è stata insomma la regola anche a Kiev, dove però il presidente eletto poco più di due anni fa ha deciso di cambiare le carte in tavola. La fine del sistema oligarchico per legge è comunque più una trovata elettorale per cercare di mantenere la promessa di ridurre la corruzione dilagante e poco ha a che fare con la realtà. Gli oligarchi ucraini, la maggior parte dei quali sono gli stessi degli Anni 90, nonostante le due rivoluzioni nel 2004 e nel 2014 che non hanno mutato alcunché, hanno ormai il loro ruolo imprescindibile, nascondendo bene gli scheletri nell’armadio e riuscendo a mantenere la loro funzione da burattinai senza preoccuparsi troppo delle leggi. Che all’Ucraina non mancano, il problema è farle rispettare.

La dinastia Akhmetov: da Rinat a Damir

Il prototipo di tutti loro, forse davvero il più potente nel corso degli ultimi tre decenni è Rinat Akhmetov, nato nel 1966 e con una lunga carriera alla spalle, politica e industriale. Il suo impero – organizzato intorno alla holding Smc – va dall’energia ai media, passando per il calcio con lo Shakhtar Donetsk, e ha già un erede: Damir Akhmetov. Classe 1988, a poco più di 30 anni è già destinato a seguire le orme del padre. Senza badare troppo a quello che alla Bankova, la residenza presidenziale a Kiev e alla Rada, il parlamento ucraino, viene deciso. Insomma, i piccoli oligarchi crescono e si stanno preparando a seguire le orme dei loro padri. Rinat Akhmetov ha preparato un bel trampolino di lancio per il suo rampollo che per ora esce poco allo scoperto, ma quando lo fa desta un certo rumore. L’ultimo esempio è l’acquisto, quest’anno, di ville e terreni in Svizzera per oltre 100 milioni di franchi. Denaro del suo patrimonio personale, è stato sottolineato. Tanto che il gruppo del padre ha comunicato ufficialmente che gli affari immobiliari del figlio non hanno a che fare con la Smc.

Akhmentov si conferma punto di riferimento dell’oligarchia del Donbass

Secondo le classifiche attuali di Forbes babbo Rinat è l’uomo più ricco in Ucraina, con un tesoro personale di 7,8 miliardi di dollari. Ha passato tempi migliori, quando ne aveva quasi il doppio: era il 2012 e il presidente a Kiev era il suo protetto Victor Yanukovich. Poi è arrivata la cosiddetta rivoluzione della dignità, considerata a Mosca un colpo di stato che ha portato alla Bankova Petro Poroshenko, altro oligarca della prima ora, adesso in quinta posizione tra i super-ricchi in Ucraina. Il giovane Damir è inserito ufficialmente nella società del padre, dove ha già ricoperto diverse cariche a partire dal 2011. Prima ha studiato a Londra, dove ha anche diretto parte del business del gruppo, almeno sulla carta. Almeno per il momento non si segnalano ambizioni politiche in Ucraina, anche se è certo che a tutta la famiglia la legge voluta da Zelensky darà qualche fastidio. Per ora è sempre papà che si preoccupa degli affari di casa, come ha sempre fatto. Punto di riferimento dell’oligarchia del Donbass, dopo le difficoltà con l’inizio della guerra nel Sudest nel 2014, Rinat Akhmetov ha recuperato terreno e ora, insieme a tutti gli altri tycoon, da Poroshenko a Konstantin Zhevago, da Victor Pinchuk a Igor Kolomoiksy, colui che più di tutti ha sponsorizzato l’ascesa di Zelensky, si trova a duellare con un presidente non più sotto controllo.

Damir, tutto affari e famiglia (a Londra)

Damir sta alla finestra e da Londra, a parte qualche campagna acquisti in Svizzera e in giro per l’Europa, si occupa anche della propria famiglia. Come è buona tradizione, si è sposato un paio di anni fa con la figlia di un altro oligarca, il serbo Miograd Kostic. Con Diana ha messo su casa, di extralusso, in Inghilterra e i tabloid hanno raccontato che ad arredare il nido d’amore secondo le regole del feng shui è stata la mamma della sposa: Milena Kostic, divorziata da Miograd, che è stata sposata anche con Lothar Matthäus, ex nazionale tedesco e capitano della Germania campione del mondo a Italia 90. Ma questa è un’altra storia.