Portare il perso degli anni

la peau douce
05/07/2021

LA POSTA AL CUORE. Rammarico. Sembra il nome di un frutto dolce ed esotico: invece è aspro e autoctono. Ma rammentare, talvolta, serve a rammendare: scambio di consolante.

Portare il perso degli anni

Rammarico. Sembra il nome di un frutto dolce ed esotico: invece è aspro e autoctono. Taluni rimpianti son come morire due volte: rimorsi. Che sarebbe come mordere la vita due volte: rimorsi. Giocare a rimpiantino. Il perdono è il più subdolo dei ricatti. Tornando indietro non tornerei indietro. Gli aerei presi per amore, valeva la pena, valeva la gioia, per tutti gli amori anche quando amori non erano. Noi non fidanzate ci riconosci da come versiamo il vino e nessuna lacrima. Il tempo ha perso la cognizione di noi. Mannaggia, non te ne sei neanche accorto! Ecco il palindromo: “Ero tua, dono d’autore”. Nel film di Carlo Mazzacurati (che solo a scrivere il suo nome ti si scioglie il cuore di nostalgia) La lingua del santo, Willy (Fabrizio Bentivoglio) è un meraviglioso mostro di rimpianto: «Soltanto l’acqua della laguna mi calmava. Lì c’era la quiete, tutto immobile. Prima ci venivamo insieme io e Patrizia, tutte le volte che potevamo. Poi ho cominciato a venirci da solo. Stavo lì come una bestia, nuotavo, dormivo». Portare il perso degli anni. Rammentare, talvolta, serve a rammendare: scambio di consolante.