La riforma fiscale prevista dal governo compatta il centrosinistra. Il congresso della Cgil ne è la prova, dove di fronte a una folla quasi da stadio, pronta ad acclamare i protagonisti del giorno, hanno parlato sia il segretario del sindacato, Maurizio Landini, sia i leader di Pd e Movimento 5 Stelle, Elly Schlein e Giuseppe Conte. E la posizione di questi ultimi è molto vicina, come già dimostrato negli ultimi giorni anche su altri temi. Ma è Landini, soprattutto, ad attaccare il governo: «Questo è un Paese che sta in piedi con le tasse pagate da lavoratori dipendenti e pensionati».
Landini: «Mi sono rotto le scatole»
Maurizio Landini attacca il governo su uno dei temi principali che sta compattando le opposizioni, la riforma fiscale. Il leader della Cgil attacca: «In questo Paese c’è un punto di fondo che è la questione fiscale: un Paese che sta in piedi con le tasse pagate da lavoratori dipendenti e pensionati. E lo dico chiaro: mi sono rotto le scatole ad essere sempre io a pagare anche per chi non le paga e che sia sempre io a garantire quella sanità pubblica al posto di chi non lo fa ma la usa. Il fisco invece è un nuovo patto per la cittadinanza e se il 90% dell’Irpef lo sborsano dipendenti e pensionati il governo però ne parla solo con imprese o con chi le evade, le tasse». Poi propone «un contributo straordinario per la creazione di un fondo di solidarietà per creare lavoro con cui ricostruire la coesione sociale nel Paese» e a suspica «che il denaro, il contante scompaia lasciando alla tecnologica quel tracciamento necessario a stroncare l’evasione».
Schlein sulla riforma fiscale: «Preoccupante e sorprendente»
Al congresso della Cgil è intervenuta anche Elly Schlein. La segretaria del Pd ha definito la riforma fiscale «preoccupante e sorprendente»: «Vorrei fossimo uniti nel dire che questa baggianata di dire abbassiamo le tasse a tutti per far stare meglio tutto il Paese vuol dire far mancare servizi ai poveri e abbassare le tasse ai ricchi. Il vero problema, molto serio, è che è costosissima, la fanno con i tagli alla scuola e alla sanità, favorisce chi sta meglio».

Conte: «Pronti a scendere in piazza»
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte si schiera contro la riforma fiscale: «Siamo pronti a scendere in piazza con i sindacati o da soli o con tutti gli altri partiti che vorranno opporsi. La delega è un progetto recessivo per il Paese che favorisce le fasce più agiate della popolazione. Vogliamo un fisco più equo e progressivo perché non possiamo permettere un divario di 200 300 fino 500 volte tra il top management e l’ultimo degli operai nella stessa azienda».
