Parla di discussione «ricchissima e molto condivisa» il presidente del Consiglio Mario Draghi, che apre così la conferenza stampa per illustrare la riforma del Csm approvato oggi dal consiglio dei ministri. Dopo le indiscrezioni delle ultime ore, il premier si è presentato davanti ai giornalisti per sottolinearne l’importanza e i tempi in cui entrerà in vigore. «La ministra Cartabia ha raggiunto alcuni obiettivi importanti», ha esordito, «a partire dalla condivisione dell’impianto fondamentale della riforma, la delimitazione delle aree dove permangono differenze di vedute, l’impegno ad adoperarsi con i capigruppo per dare priorità assoluta in Parlamento all’approvazione della riforma in tempo utile per l’elezione del prossimo Csm».
Draghi: «Niente fiducia, serve coinvolgimento dei partiti»
Il premier non ha nascosto la soddisfazione per la condivisione della riforma da parte delle forze politiche e ha sottolineato che non si parlerà di fiducia ma di coinvolgimento dei partiti. In Parlamento non ci saranno «tentativi di imporre la fiducia. È un provvedimento di portata tale che necessita di questa apertura». Parla di consapevolezza, Mario Draghi, e aggiunge che c’è stato l’impegno «di tutti ministri a sostenere con i propri partiti questa riforma». Poi il passaggio sui tempi: «Una giustizia dai tempi certi, rapida, favorisce l’afflusso di investimenti stranieri, ma non direi che le questioni discusse oggi siano direttamente collegabili a questo».

Il presidente del Consiglio sul governo: «Si va avanti, la squadra lavora bene»
Nessun rimpasto, inoltre, ha assicurato Mario Draghi parlando del governo. «La squadra lavora bene e va avanti», ha dichiarato, sottolineando che «il dovere del governo è proseguire e affrontare sfide importanti per gli italiani che sono quella immediata del caro energia, quella meno immediata ma preoccupante che è l’inflazione che sta aggredendo il potere acquisto dei lavoratori ed erodendo, anche se per ora non si vede, la competitività delle imprese. C’è poi l’uscita dalla pandemia e poi il Pnrr che sta andando molto bene». E su un futuro in politica ha ironizzato: «Tanti mi candidano in tanti posti, ma io un lavoro lo trovo da solo».
Marta Cartabia: «Riforma ineludibile»
Intervenuta in conferenza stampa anche il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. «La riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm era ineludibile per la scadenza a luglio del Consiglio ora in carica», ha spiegato. Poi ha sottolineato che la magistratura dovrebbe «essere forse un pochino più severa con se stessa, perché questa richiesta di recupero della credibilità viene anzitutto dall’interno». E infine: «C’è unanimità di vedute sull’obiettivo della riforma di arginare casi come quello di Palamara. C’è stata condivisione assoluta anche sui nodi sui quali intervenire, come le porte girevoli, cioè il passaggio del magistrato a cariche politiche. Quello su cui permangono differenze è sulla gradazione delle misure».
