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Wargame

Il rifiuto dei ricercatori: no ai talk show con i propagandisti russi

Lo hanno annunciato gli esperti di geopolitica Andrea Gilli, Nona Mikelidze e Nathalie Tocci: diserteranno le trasmissioni con ospiti riconducibili al regime di Mosca.

4 Maggio 2022 10:16 Redazione
Il rifiuto dei ricercatori: no ai talk show con i propagandisti russi. L'annuncio di Gilli, Tocci e Mikhelidze.

L’intervento del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a Zona Bianca ha fatto e sta facendo ancora discutere, complici le sue affermazioni sulle presunte origini ebraiche di Hitler: ne ha parlato persino il presidente ucraino Zelensky. Dopo l’intervista-comizio del braccio destro di Putin, i ricercatori specializzati in geopolitica Andrea Gilli, Nona Mikelidze e Nathalie Tocci hanno deciso di disertare tutte le trasmissioni in cui, tra gli ospiti, ce ne sia anche solo uno riconducibile al regime di Mosca.

Il rifiuto dei ricercatori: no ai talk show con i propagandisti russi. L'annuncio di Gilli, Tocci e Mikhelidze.
Andrea Gilli (Twitter)

L’annuncio da parte di Gilli

«Io, Nona Mikhelidze e Nathalie Tocci non saremo in tv. Ci hanno invitato ma abbiamo declinato», ha scritto su Twitter Andrea Gilli, docente al Defence College, scuola militare internazionale della Nato, con sede a Roma. «Il problema è Nadana Fridrikhson, “giornalista” della tv del ministero della Difesa russo»

Stasera io, @NonaMikhelidze e @NathalieTocci NON saremo in TV. Ci hanno invitato ma abbiamo declinato.

Il problema è Nadana Fridrikhson, “giornalista” della TV del ministero della difesa russo. Ho condiviso lo schermo con la Fridrikson a Otto e Mezzo./1

— Andrea Gilli (@aa_gilli) May 3, 2022

Gilli ha spiegato di aver condiviso lo schermo con Fridrikson a Otto e mezzo, esperienza che evidentemente non ha intenzione di ripetere: «Ci si può confrontare sulle opinioni, sulle interpretazioni e sulle soluzioni: non ci si può confrontare con chi diffonde dati falsi preparati direttamente dall’ufficio propaganda del Cremlino. È anche una questione di rispetto e solidarietà verso giornalisti, ricercatori e docenti russi perseguitati dal loro Governo: mentre si vuole dare spazio in Italia alla propaganda russa, in Russia si rischia il carcere per esporre del semplice dissenso». Gilli ha fatto l’annuncio prima della trasmissione DiMartedì di Giovanni Floris. nella Giornata mondiale della libertà di stampa.

Nella #GiornataMondialeDellaLibertàDiStampa non parteciperò a un talkshow in cui è invitata una “giornalista” del ministero della difesa russo. Non sono opinioni diverse o libertà di espressione. Dare spazio alla disinformazione e’ un attacco ai valori che questa giornata onora

— Nathalie Tocci (@NathalieTocci) May 3, 2022

Le motivazioni di Tocci e Mikhelidze

Niente Dimartedì nemmeno per Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, che tra l’altro ha deciso di non partecipare neanche a Piazza Pulita, finché ci sarà spazio per talk show che offrono spazio a politici e giornalisti vicini al Cremlino: «Credo che dietro alcune scelte si nasconda piuttosto il lento lavoro di influenza della Russia. C’è qualcosa di bizzarro nel fatto che tutto d’un tratto siano emersi “esperti”, come Orsini, mai visti né sentiti prima». Così È lo stesso sospetto che agita Nona Mikhelidze, ricercatrice georgiana allo Iai: «Con i propagandisti, tu devi fare il fact checker. Danno notizie false, citano eventi inesistenti e io, anziché dire ciò che penso, passo il tempo a smontare le fake news che ho sentito. E poi non resta spazio per affrontare le problematiche della guerra, discutere delle soluzioni. Per il pubblico che non ha dimestichezza con la politica dell’Est, la mia risulta un’opinione come un’altra». Anche il Pd, dopo l’ospitata di Lavrov su Rete 4, ha suggerito ai suoi parlamentari di disertare le trasmissioni a cui partecipano personalità russe colpite dalle sanzioni Ue.

Il rifiuto dei ricercatori: no ai talk show con i propagandisti russi. L'annuncio di Gilli, Tocci e Mikhelidze.
Nona Mikhelidze (Twitter)

Intanto, durante Dimartedì, Nadana Fridrikhson si è scontrata con Floris, irritata dal fatto che il conduttore l’avesse interrotta, provando a incalzarla quando lei eludeva le sue domande: «Non mi permette di rispondere, mi fa un’altra domanda mentre sono a metà delle mie frasi. La considero una censura in una televisione europea. Non volete sentire la mia opinione, a voi non interessa».

Tag:Crisi ucraina
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