Bufera sul nuovo show di Ricky Gervais. Il comico britannico, celebre per la sua ironia tagliente, è centro della polemica per alcune battute sui trans in SuperNature, stand up comedy disponibile su Netflix. Gervais ha infatti preso di mira le «nuove donne con la barba», ironizzando anche sulle parti intime nel parlare sulla suddivisione dei bagni per genere nel Regno Unito. Inutile la sua marcia indietro nel finale di puntata, dove ha ricordato come al di fuori degli spettacoli sia un forte sostenitore dei diritti umani. Il suo linguaggio senza freni ha portato migliaia di utenti ad abbandonare la visione, annunciando poi sui social di aver interrotto l’abbonamento al servizio streaming.
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Ricky Gervais e le battute contro i trans che hanno acceso la polemica
Sono bastati pochi minuti a Ricky Gervais per scatenare il putiferio. Subito dopo il debutto su Netflix, il suo show SuperNature ha dato vita a una polemica che ancora pervade i social. Il comico britannico, al quarto minuto di spettacolo, ha iniziato a scherzare facendo una distinzione fra le «donne vecchio stampo» e «le nuove donne», in riferimento alle persone transessuali. Le prime sono quelle, a suo avviso, «dotate di utero», mentre le seconde comprendono quelle «viste in giro ultimamente, dotate di barba e peni». Qui già in molti hanno iniziato a storcere il naso, ma coloro che hanno continuato a guardare lo show hanno perso poi le staffe subito dopo. Gervais ha infatti affrontato una spinosa questione britannica, ossia la richiesta dei trans di poter usare il bagno pubblico del sesso cui si identificano. «Sono signore, guardate i loro pronomi», ha continuato, ironizzando sulle loro parti intime.

Ricky Gervais ha poi rincarato la dose citando la difficoltà per un comico di esibirsi liberamente dal vivo o di trattare sui social i temi più disparati. «Non si può prevedere cosa sarà offensivo in futuro», ha spiegato il comico. Ha poi citato Kevin Hart e la sua decisione, nel 2018, di non condurre la cerimonia degli Oscar per alcuni tweet del passato che avevano offeso una fetta di pubblico. «Oggi si ritiene offensivo qualcosa che 10 anni fa nemmeno si scriveva, semplicemente perché nessuno credeva ne potessimo parlare in futuro». Inutile poi la chiosa finale, in cui ha ricordato come palco e vita reale non combacino. «Supporto i diritti umani e quindi delle persone trans», ha spiegato l’attore. «Vivete come meglio credete e nel genere in cui vi identificate».
Numerosi utenti hanno annunciato di aver interrotto l’abbonamento a Netflix
Sui social si è subito scatenato un putiferio, tanto che sempre più utenti hanno dichiarato di aver cessato l’abbonamento a Netflix. A pochi mesi dall’inizio del Pride Month, numerosi post hanno supportato l’hashtag #TransRightsAreHumanRights (I diritti trans sono diritti umani) con screenshot che confermano lo stop alla sottoscrizione. Tra discriminazione e offese, alcuni hanno persino giudicato difficile immaginare che si tratti dello stesso Gervais che ha dato vita alla celebre serie After Life.
In honour of Ricky Gervais and his 2-4-1 rant on trans people and cancel culture, I am in fact, cancelling. Thanks @netflix #TransRightsAreHumanRights pic.twitter.com/fuW0d169rg
— Big Red (@bigredgaymer) May 24, 2022