Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Musica

Zitti, anzi Muti

Dietro le scintille con Chailly alla Scala, la consapevolezza del maestro napoletano di essere arrivato alla fase finale della carriera. E il fallito riavvicinamento al Piermarini.

13 Maggio 2021 17:1713 Maggio 2021 18:59 Cesare Galla
Muti contro Chailly alla Scala: i motivi delle scintille

La scenata-sceneggiata di Riccardo Muti martedì sera nei camerini della Scala, secondo quanto riportano i giornali che se ne sono occupati (c’è stato anche chi ha minimizzato o è andato in cerca di dettagli divaganti e francamente insignificanti) è stata troppo lunga e insistita per derubricarla a uno sfogo del momento, a un malumore passeggero non si capisce bene da che cosa determinato. Colpisce nel resoconto della Repubblica, che ha svelato per prima l’episodio, il fatto che non ci sia stato solo il faccia a faccia con Riccardo Chailly, che definire sgradevole è poco, ma che in seguito – alla presenza di una schiera di sostenitori accalcati in corridoi e anticamera con sprezzo di ogni rischio da assembramento – il direttore napoletano abbia proseguito in una sorta di intemerata contro le gestioni di vari teatri e non solamente della Scala. Principale capo d’accusa, la mancata o non sufficiente attenzione per i suoi progetti.

La carriera di Muti si avvicina alla fase del tramonto

Alla vigilia degli 80 anni (li compirà il 28 luglio), Muti sta attraversando un periodo allo stesso tempo denso di iniziative e di presenze, ma anche segnato da un notevole nervosismo. Effetto della pandemia, certo, che dallo scorso febbraio ha prima bloccato ogni attività musicale in teatri e sale da concerto, e poi ha visto ripartenze a singhiozzo condizionate dalle differenti regole in campo internazionale. Ma forse effetto anche della percezione che una fase della sua carriera è ormai vicina alla conclusione. Sempre salvo sorprese, comunque possibili visto il personaggio.

le scintille tra Muti e Chailly alla Scala
Riccardo Muti sta per compiere 80 anni (Getty Images).

La fase al tramonto è quella degli incarichi stabili. L’artista che è stato il “dominus” indiscusso della Scala per quasi un ventennio, fino alla traumatica rottura del 2005, e che in precedenza aveva retto per 12 anni (fino al 1980) le sorti del Maggio Musicale Fiorentino; il direttore principale del Festival di Pentecoste a Salisburgo dal 2007 alla 2011, a capo della Philadelphia Orchestra dal 1980 al 1992, vede avvicinarsi il momento in cui i suoi molteplici e continuativi incarichi internazionali lasceranno il posto – in via stabile – soltanto alla pur importante attività domestica. Si parla delle iniziative nella Ravenna natia della moglie Cristina Mazzavillani, fondatrice e presidente onoraria del festival che si tiene nella città romagnola, del quale da tempo il musicista è una delle colonne. E delle presenze nei principali teatri italiani.

La fine del contratto di Muti con la Chicago Symphony Orchestra

Nell’estate del 2022, infatti, si concluderà il contratto che dal 2010 lega Muti alla prestigiosa Chicago Symphony Orchestra in veste di direttore musicale. Il consiglio di amministrazione della storica istituzione ha già reso noto che non procederà a un ulteriore rinnovo. Colpisce che Muti non abbia parte attiva nei concerti in presenza di pubblico, i primi dal marzo 2020, che si svolgeranno tra la fine di maggio e la metà di giugno nella “casa” dell’orchestra, il Symphony Center. Ma anche questo è in fondo un piccolo segnale del fatto che il direttore è ormai orientato sull’Italia, come del resto dimostrano i suoi impegni recenti e futuri: rappresentazioni operistiche al Regio di Torino, al Maggio Fiorentino, in giugno inaugurazione del festival lirico all’Arena di Verona con un’Aida in forma di concerto; numerose serate in giro per la Penisola, alcune con i Wiener Philharmoniker, molte con la sua Orchestra Giovanile Cherubini o alla guida delle formazioni stabili delle Fondazioni lirico-sinfoniche; prosecuzione della “Riccardo Muti Opera Academy”, creata nel 2015 sempre a Ravenna, la cui prossima edizione si terrà in dicembre.

Muti, Grillo parlante della cultura italiana ascoltato da Franceschini

Da tempo, Muti si è disegnato un ruolo di “Grillo parlante” della cultura italiana e specialmente della musica, non di rado sussiegoso ma autorevole, in virtù di una notorietà che travalica il mondo degli appassionati della musica colta. Gode di quasi incondizionata buona stampa, è molto ascoltato dal ministro Franceschini (che se decide di assistere a qualche evento musicale, è quasi sempre perché c’è lui) e molto considerato a livello di pubbliche contribuzioni. L’orchestra Cherubini ha ottenuto nello scorso autunno, nel cuore della seconda ondata, un contributo “extra Fus”, cioè straordinario, di 686 mila euro. Quasi il triplo di quanto è andato alla European Union Youth Orchestra basata a Ferrara, che si è fermata a 250 mila euro.

Cosa c'è dietro le scintille tra Muti e Chailly
IIl direttore Riccardo Chailly (Getty Images).

La decisione di Meyer e la rivalità con Chailly

A maggior ragione, allora, stupisce il “numero” senza precedenti inscenato dopo il concerto alla testa dei Wiener alla Scala. E fra l’altro suonano pretestuose le citazioni del concerto di riapertura diretto da Toscanini nel teatro del Piermarini riedificato a tempo di record dopo la guerra. Il fatto è che il sovrintendente Dominque Meyer avrebbe fatto una gaffe, se avesse lasciato che il primo concerto in presenza di pubblico fosse quello dei Viennesi, sia pure guidati da Muti. Ma certo, la serata precedente affidata a Chailly e ai complessi scaligeri deve aver fatto scattare nel maestro napoletano un atteggiamento insolito perfino per lui, che pure non ha fra le sue maggiori virtù una francescana umiltà. Come se, a distanza di 16 anni, non avesse ancora elaborato e superato il vulnus della sua uscita dal teatro che aveva diretto per 20 anni e che nel marzo 2005 gli votò una sfiducia quasi unanime. Allora, però, l’oggi insolentito Chailly – da giovane, assistente di Claudio Abbado – era lontano: stava a Lipsia, dov’era direttore musicale dell’Opera e dell’orchestra del Gewandhaus. Invece, di Riccardo Muti si diceva che un suo riavvicinamento alla Scala fosse ormai maturo. Anche se non aveva mancato di destare sorpresa l’annunciata presenza del direttore alla Fondazione Prada, per un Nabucco proprio nei giorni della prossima inaugurazione con Macbeth, il 7 dicembre. A questo punto, riavvicinamento fallito.

Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
  • Attualità
Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
Entro il 2035 stop, per i brand dell'automotive, alla produzione di vetture alimentate da benzina, diesel e GPL: ecco cosa comporta l'ok UE.
Virginia Cataldi
Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda stasera su La7
  • Tv
L’uomo della pioggia, stasera su La7: trama, cast e curiosità del film con Matt Damon
Dalla genesi della sceneggiatura al significato del titolo. Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda questa sera, lunedì 16 maggio 2022 alle 21.15 su La7.
Redazione
Strage di Buffalo: com'è nata la teoria della Grande sostituzione
  • Attualità
L'ariano che tira
Il killer di Buffalo credeva nella Grande sostituzione. Teoria che da un secolo affascina l'estrema destra e non solo. Dai suprematisti Usa a Zemmour e Salvini, intellettuali e politici continuano a riproporla insieme al fantomatico Piano Kalergi in diverse varianti. Un excursus.
Marco Fraquelli
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, stasera 16 maggio su Rai1. Il film racconta la vita dell’ideatore delle Paralimpiadi.
  • Tv
A muso duro stasera su Rai1: trama, cast e storia vera del film con Flavio Insinna
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, in onda stasera 16 maggio su Rai1. Cosa sapere sul film che racconta la vita del medico che diede vita alle Paralimpiadi
Redazione
Per Nexi allo studio l'ipotesi di uscita dalla Borsa
  • Aziende
Torna a casa Nexi
La continua caduta del titolo, l'alto indebitamento e gli azionisti scontenti. Così, a tre anni dalla quotazione, per il colosso dei pagamenti elettronici guidato da Paolo Bertoluzzo si fa strada l'ipotesi di un delisting dalla Borsa.
Marco Zini
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021