Succede a Rho: zio e nipote di origini egiziane sono stati trovati morti in casa per via – stando a una prima ipotesi – del monossido di carbonio. I due – 43 e 17 anni – si trovavano in un appartamento vuoto la sera tra il 15 e il 16 dicembre. Il personale del 118 intervenuto sul posto con i vigili del fuoco ha potuto solo constatarne il decesso.
Rho, zio e nipote morti: avrebbero respirato monossido di carbonio
I primi accertamenti legali hanno consentito agli inquirenti di dare una prima ricostruzione dei fatti. A quanto si apprende, i due avrebbero trovato riparo nell’appartamento e avrebbero acceso un fuoco per scaldarsi. Purtroppo, però, le esalazioni non avrebbero lasciato loro scampo. L’appartamento sarebbe stato nella loro disponibilità secondo la polizia che ora indaga sulla vicenda, ma entrambi lavoravano come operai edili stando a un primo accertamento.

L’allarme era stato lanciato dalla zia, moglie del 43enne. Non vedendoli tornare a casa, la donna aveva tentato di contattarli telefonicamente. Non ottenendo risposta dopo diverse chiamate, aveva deciso di chiamare i soccorsi. Ora le forze dell’ordine dovranno capire perché i due abbiano scelto quel riparo e perché abbiano deciso di accendere un fuoco.
Non è il primo caso
Non è il primo caso che, purtroppo, avviene a Rho. La sera del 13 dicembre una donna e i suoi due figli sarebbero stati intossicati dal monossido di carbonio. Per fortuna, i tre erano stati subito trasportati al Niguarda in codice giallo e non sono in pericolo di vita.

Anche agli inizi di novembre, nella stessa zona, era accaduto un fatto simile. In quel caso, si trattava di una coppia di giovani ventenni. Uno dei due era poi deceduto per le esalazioni, mentre l’altro era stato soccorso in ospedale e aveva poi ripreso conoscenza dal coma. Anche in questo ultimo caso, si attendono ulteriori riscontri dalle indagini.