La prima volta era stata nel 2019. Alla vigilia del voto per il Parlamento europeo aveva pubblicato sul suo canale Youtube un video intitolato Die Zerstörung der Cdu (la distruzione della Cdu), visto da milioni di tedeschi, nel frattempo quasi 20, e aveva contribuito al tonfo del partito della cancelliera Angela Merkel, arretrato di 6 punti e sceso sotto il 30 per cento. Prima di allora era conosciuto solo al suo pubblico di internet e dei social, ma l’attacco diretto alla più grande formazione tedesca e soprattutto i suoi effetti sul voto lo avevano reso celebre in tutta la Germania. Rezo, nome d’arte per un talento del web di cui della vita privata si conosce poco se non il fatto che non ha nemmeno 30 anni, proviene da una famiglia religiosa. Da piccolo veniva vessato a scuola, poi ha studiato informatica e si è diplomato. È vegano e non fuma. Dettagli, come il ciuffo blu che lo contraddistingue, in una biografia che in realtà ha poca importanza di fronte all’impatto che Rezo ha avuto e può avere sulla politica tedesca. Da qualche giorno è infatti uscita la prima puntata del sequel anti-governativo, ossia Die Zerstörung der Cdu Parte 1, in cui si scaglia contro il delfino di Merkel e candidato cancelliere Armin Laschet e contro altri esponenti dell’Unione dei conservatori tra Cdu e la bavarese Csu. Quasi un milione di visualizzazioni al giorno e a Berlino i palazzi del potere hanno iniziato a tremare.
Laschet in affanno tra danni dell’alluvione e crisi afghana
È un periodo difficile per la cancelliera, per il governo e soprattutto per il successore designato Laschet: da quando è iniziata la campagna elettorale non ne ha azzeccata una e a un mese dalle elezioni i sondaggi lo danno in caduta libera, insieme al partito che rischia addirittura di giocarsi la poltrona al Kanzleramt. L’ultima ricerca pubblicata martedì dall’istituto Forsa vede la Cdu-Csu al secondo posto con il 22 per cento dietro i socialdemocratici della Spd in grande rimonta, saliti al 23 per cento. Il risultato peggiore, nei sondaggi, dal 1984. Il socialdemocratico Olaf Scholz ha il maggior gradimento con il 30 per cento, davanti alla verde Annalena Baerbock con il 15 per cento e Laschet con l’11. Un disastro che non sarà semplice convertire in un successo, anche se ci sono ancora quattro settimane prima del voto e sono comunque tante. Gli imprevisti degli ultimi giorni, dall’alluvione nell’ovest del Paese alla crisi afghana, non hanno certo giovato a Laschet. E poi c’è appunto Rezo.

La critica alla stampa in Die Zerstörung der Presse
Dal 2015, da quando ha aperto il canale su youtube, Rezo si è occupato raramente di politica, quando lo ha fatto però non è andato certo per il sottile e soprattutto le sue critiche alla Cdu non sono mai campate per aria, ma hanno superato la prova del fact checking. Rezo non è un semplice blogger o un influencer. O comunque non solo. Ormai è diventato un imprenditore, impegnato nel sociale, per l’ambiente e appunto nella politica. I media per lui sono uno strumento di lavoro e anche oggetto di critica, come quando lo scorso anno, in piena pandemia, è uscito con un video intitolato Die Zerstörung der Presse (La distruzione della stampa) in cui faceva un’impietosa critica del sistema dell’informazione mainstream tedesca, per la quale ha ricevuto poi i complimenti da Der Spiegel. La sua forza è proprio quella di comunicare in maniera semplice ed efficace delle verità sotto gli occhi di tutti e smascherare le bugie della politica. Ne La distruzione della Cdu del 2019 i bersagli erano stati soprattutto i conservatori, al governo dal 2005 a braccetto con la Spd o con i liberali della Fdp. Rezo non è certo un fan di Merkel, sta probabilmente più a sinistra che a destra, e lo è ancor meno di Laschet che, nella versione 2.0 rilasciata il 21 agosto, viene di fatto stritolato insieme ad altri personaggi dell’Unione come il ministro dei Trasporti Andreas Scheuer e quella dell’Agricoltura Julia Klöckner.

Rezo farà un nuovo endorsement per i Grünen?
Alle Europee del 2019 Unione e Spd avevano perso milioni di voti, soprattutto tra l’elettorato sotto i 30 anni, a favore dei Verdi. Rezo nel suo video aveva raccomandato di non votare conservatori, socialdemocratici tanto meno l’estrema destra dell’AfD. Era stato un endorsement implicito per i Grünen che avevano iniziato la loro scalata. Due anni dopo è rimasta la disapprovazione per Merkel, Laschet & Co., ma non è ancora chiaro se ci saranno indicazioni precise nella seconda puntata della serie distruttiva che uscirà probabilmente alla vigilia del voto. Può decidere quindi un video la corsa alla cancelleria? Le prossime settimane saranno in ogni caso decisive per vedere se la campagna elettorale della Cdu prenderà un’altra piega, se ci sarà un improbabile cambio di cavallo in corsa, se Scholz aumenterà il vantaggio o sarà riacciuffato da Baerbock. Se sarà un testa a testa o un arrivo sul filo di lana a tre potrebbero essere davvero fondamentali gli ultimi giorni di mobilitazione e ci sarà da vedere chi riuscirà a raccogliere il consenso degli indecisi. E qui il ciuffo blu di Rezo potrebbe giocare davvero un ruolo importante, soprattutto per gli elettori chiamati la per la prima volta alle urne, abituati più a informarsi sulla Rete che non altrove.