Alla fine Revo ha fatto meglio delle intenzioni, nonostante la volatilità dei mercati nell’ultima settimana non abbia certo agevolato, la strana coppia Minali-Costamagna (come l’ha ribattezzata Tag43) ha portato a casa un successo rimarchevole: la loro nuova spac Revo, specializzata nell’insurtech, ha suscitato una forte domanda da parte degli investitori, tanto che rispetto al target iniziale di 200 milioni di euro ha accettato ordini sino 220 milioni (ma potevano essere anche di più se non si fosse chiuso il book). Questo a testimonianza della credibilità del progetto e dei manager che lo hanno proposto, ma anche grazie al lavoro delle banche collocatrici: Intesa e Ubs hanno agito in qualità di Joint Global Coordinator insieme a Equita Sim, che è anche Joint Bookrunner, NomAd e Specialista. Sul mercato è poi spuntato, risultando attivissimo, un player inatteso, la torinese Banor di Massimiliano Cagliero, Sim indipendente specializzata nella consulenza finanziaria e nelle gestioni di capitali e patrimoni, che da sola ha portato al “duo” una ventina di milioni. Banor, tra l’altro, era reduce da un’offerta di 160 milioni per l’acquisto di Banca Profilo respinta dal Fondo Sator private equity. Ora, mentre l’inizio delle negoziazioni sul mercato AIM Italia è previsto per mercoledì prossimo, 26 maggio, Minali e Costamagna stanno guardando il mercato in cerca di una o più compagnie di assicurazione da comprare. I soldi, a questo punto, non mancano.
Revo batte il target e raccoglie 220 milioni
La spac della coppia Minali-Costamagna ha suscitato una forte domanda da parte degli investitori. Ora il duo sta guardando il mercato in cerca di una o più compagnie di assicurazione da acquistare.
