Revisione del PNRR, in cosa consiste la proposta di Giorgia Meloni

Debora Faravelli
13/09/2022

L'Articolo 21 del Regolamento europeo di attuazione del Next Generation Ue consente di richiedere modifiche del documento in caso di circostanze oggettive che lo motivino. 

Revisione del PNRR, in cosa consiste la proposta di Giorgia Meloni

Tra i temi su cui Fratelli d’Italia sta insistendo nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche vi è la revisione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il governo italiano ha predisposto per gestire i fondi del Next Generation Eu. Vediamo in cosa consiste la proposta di Giorgia Meloni.

Revisione del PNRR: cos’è la proposta della Meloni

Intervistata dal Messaggero, la segretaria di quello che (secondo i sondaggi) si avvia ad essere il partito più votato, ha in primis evidenziato la preziosità del piano per l’Italia, specificando che si tratta di 191 miliardi di cui 69 a fondo perduto e 122 a prestiti. Un peso che, a suo dire, rischia di gravare soprattutto sulle future generazioni che potrebbero farsi carico del prezzo di eventuali scelte sbagliate. Ecco dunque la necessità di una revisione che dia seguito «ad una proposta oggetto di riflessione nel mondo imprenditoriale e produttivo e all’interno del collegio dei Commissari Ue».

Una «priorità del prossimo governo» che il Regolamento europeo di attuazione del NGU consente al suo articolo 21: «Se il piano per la ripresa e la resilienza, compresi i traguardi, non può più essere realizzato in tutto o in parte a causa di circostanze oggettive, lo Stato membro presentare alla commissione europea una richiesta motivata di modifica». E, secondo Fratelli d’Italia e l’intero centrodestra, quelle circostanze oggettive ci sono tutte. Il documento è infatti stato scritto in un momento storico diverso dall’attuale, con una pandemia cui far fronte ma prima della guerra e dell’emergenza energetica. «Non si può non tener conto, ad esempio, dell’aumento del costo delle materie prime che sta bloccando il 70% delle gare d’appalto» e del fatto che «la voce mutata delle materie prime rende irrealizzabili le opere già inserite fra quelle finanziabili», hanno spiegato fonti del centrodestra.

«Serve aggiornare il piano»

L’idea sarebbe quindi quella di rivedere il Piano considerando l’aumento del prezzo dell’energia e i conseguenti rincari per le famiglie, utilizzando il denaro per far fonte alla crisi in atto. «Se gli italiani ci daranno fiducia, è nostra ferma intenzione creare le condizioni perché queste risorse favoriscano concretamente crescita, sviluppo e innovazione dell’Italia nel rispetto del Regolamento Ue e d’intesa con la Commissione», ha assicurato Giorgia Meloni.