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Tre palle e un soldo

Rete ferroviaria italiana, chi c’è in pole per il dopo Vera Fiorani

Molto ambito il posto dell’ad di Rfi, Vera Fiorani. In gioco ci sono Pasquale Sposito, direttore centrale di Eav-Ente Autonomo Voturno Srl, e Arrigo Giana, ad della milanese Atm, ma vicino al Pd. Altrimenti tre interni: Lombardo, Macello e Corradi, che però fu scelto dal M5s ed è in uscita. La partita e le scintille Meloni-Salvini.

14 Febbraio 2023 14:10 Marco Zini
Rete ferroviaria italiana, chi c'è in pole per il dopo Vera Fiorani

Nel mazzo delle nomine pubbliche ci sono anche società apparentemente “minori”, ma che in realtà non sono meno appetite rispetto ai gruppi più blasonati. Una in particolare è molto attenzionata, non fosse altro per la grande quantità di risorse che è destinata ad avere dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si tratta di Rfi (Rete ferroviaria italiana), la controllata di Ferrovie cui fanno capo tutte le infrastrutture della mobilità ferroviaria. Già nel 2022 la società aveva messo a gara 19 opere per un totale di 15 miliardi di investimento, tutte finanziate con il Pnrr tranne due, a carico del Piano nazionale complementare. E altre ne seguiranno.

Rete ferroviaria italiana, chi c'è in pole per il dopo Vera Fiorani
Vera Fiorani.

La presidente Masutti e l’amministratrice delegata Fiorani in scadenza

Ecco perché si affolla la lista dei pretendenti che ambiscono a succedere al duo al femminile che guida Rfi, Anna Masutti come presidente e Vera Fiorani come amministratrice delegata. Sono in scadenza in modo differito rispetto alla capogruppo, così come Trenitalia, altro oggetto del desiderio di chi a Palazzo Chigi, nei ministeri e nei partiti si occupa di nomine. La partita è apertissima, l’unica cosa certa è che il cambiamento sarà totale.

Rete ferroviaria italiana, chi c'è in pole per il dopo Vera Fiorani
Pasquale Sposito.

Sposito non è una figura di primo piano, Giana troppo vicino al Pd

Il posto più ambito è quello ora occupato dalla Fiorani. I nomi che circolano sono cinque. Due esterni al mondo Ferrovie: Pasquale Sposito, direttore centrale di Eav-Ente Autonomo Voturno Srl, società campana del trasporto in grave perdita, che però ha come handicap il fatto di non avere una posizione di primo piano (il direttore generale è Umberto De Gregorio); Arrigo Giana, ad della milanese Atm, che ha un bel curriculum ma è considerato molto vicino al Partito democratico.

Rete ferroviaria italiana, chi c'è in pole per il dopo Vera Fiorani
Arrigo Giana.

Lombardo e Macello, derby interno (ma occhio agli intrecci Rixi-Salvini-Meloni)

Gli altri tre sono più accreditati perché “interni”. Uno è Vincenzo Lombardo, che in Trenitalia ha la responsabilità della gestione del patrimonio, a cominciare dal parco officine; l’altro è Vincenzo Macello, che è uno dei due vicedirettori di Rfi (l’altra è Paola Firmi), genovese e come tale spinto molto da Edoardo Rixi, sottosegretario leghista a Infrastrutture e Trasporti (ma Giorgia Meloni lascerà uno snodo come questo a Matteo Salvini, e nel caso Salvini lascerà la scelta a Rixi?).

Rete ferroviaria italiana, chi c'è in pole per il dopo Vera Fiorani
Vincenzo Lombardo, a sinistra, e Vincenzo Macello.

Corradi in uscita: è un uomo scelto dal M5s

Poche chance ha invece Luigi Corradi, oggi ad e direttore generale di Trenitalia, che il governo non ha alcuna intenzione di confermare, non fosse altro perché a suo tempo era stato scelto dal Movimento 5 stelle. Tanto che lui, consapevole di questo, ha fatto sapere (sempre a Rixi, che sembra voler tirare le fila di queste nomine) di essere disposto anche a fare il presidente di Rfi. Partita aperta.

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Luigi Corradi.

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