Nuovo appuntamento con Sigfrido Ranucci e il suo Report. Stasera 12 dicembre, alle 21.25 su Rai3, al centro dell’episodio ci saranno tre inchieste su altrettanti temi cardine dell’attualità italiana. A tenere banco ci sarà la vicenda di Tim, i cui indici finanziari non lasciano trasparire un futuro fiorente. Spazio per un servizio sulla Lega di Matteo Salvini e i suoi rapporti con l’ex partito di Umberto Bossi. Infine, ulteriore approfondimento sulla questione dei container in Tunisia con i rifiuti italiani in attesa del rientro nel nostro Paese, già fulcro di un’inchiesta della scorsa settimana. L’episodio odierno di Report, assieme al resto della stagione, è visibile in diretta o in qualsiasi momento anche in streaming sul sito oppure tramite l’app RaiPlay.

Report, le anticipazioni di stasera 12 dicembre 2022 su Rai3
Tim fra possibile cessione e diritti della Serie A
La prima inchiesta di stasera sarà Questa è Tim che Giorgio Mottola ha realizzato con la collaborazione di Norma Ferrara. Per evitare che Tim diventi la nuova Alitalia, la dirigenza ha presentato la scorsa estate un piano per dividere l’azienda in due. Si è pensato infatti di cedere la rete fissa, su cui grava gran parte dei debiti e dei dipendenti, a Cassa Depositi e Prestiti. Il Governo Meloni ha però di recente bocciato l’idea, pur non presentando ad oggi una proposta alternativa. Intanto il titolo in Borsa sta crollando tanto che gli indici finanziari non lasciano ben sperare per il futuro della società.
💥Andrea Pezzi, noto per essere stato un vj di Mtv, secondo alcune testimonianze avrebbe avuto un ruolo chiave nella trattativa su Tim in Italia, contesa tra Vivendi, Elliott e Cassa Depositi e Prestiti.
Torneremo sul caso Tim questo lunedì a #Report ore 21.25 su #Rai3 👇 pic.twitter.com/xjfclMpeOV— Report (@reportrai3) December 11, 2022
Un quadro triste, soprattutto se si pensa che appena 25 anni fa Telecom era il fiore all’occhiello delle telecomunicazioni italiane, tanto da essere la sesta società al mondo nel settore. Report cercherà di capire come si è giunti a questa situazione, ascoltando le parole di ex dirigenti e amministratori delegati dell’ex azienda di Stato. Attraverso documenti inediti, Sigfrido Ranucci accenderà anche i riflettori su progetti e alcuni contratti anomali che Tim ha stipulato mentre chiudeva un accordo con Dazn per i diritti della Serie A di calcio in esclusiva.
La Lega di Matteo Salvini e i container in Tunisia
A seguire, Report trasmetterà un’inchiesta che coinvolgerà la Lega di Matteo Salvini. Nel servizio Slegati in casa di Luca Chianca e Alessia Marzi, si parlerà della recente campagna elettorale del Carroccio e dei suoi rapporti con Umberto Bossi. Per un giorno di raduno sul prato di Pontida, il “Capitano” ha versato 250 mila euro a Pontida Fin, immobiliare di proprietà dell’ex Lega nord. Denaro con cui quest’ultima ha poi pagato Francesco Brachetti, imprenditore condannato un anno fa a cinque anni nella vicenda dell’acquisto della nuova sede della Film Commission Lombarda per sottrazione di soldi pubblici. Con lui anche due contabili vicini a Salvini, ossia Alberto di Rubba e Andrea Manzoni, di cui Report aveva già parlato in passato. Spunta però oggi una nuova vicenda che coinvolge Brachetti e la caserma dei Carabinieri di Trezzo sull’Adda, dove l’imprenditore nel 2016 avrebbe vinto un appalto di 600 mila euro.
Oggi la Lega Nord continua a percepire il 2X1000 con cui paga il debito dei 49 milioni allo Stato, ma come ha scoperto @GiovanniTizian del @DomaniGiornale, la sua immobiliare Pontida fin incassa anche altri soldi dalla Lega di Salvini. #Report questo lunedì alle 21.25 su #Rai3👇 pic.twitter.com/kr09hOsxcT
— Report (@reportrai3) December 11, 2022
Terza e ultima inchiesta di stasera sarà Il reso tunisino che Bernardo Iovene ha realizzato assieme a Greta Orsi e Lidia Galeazzo. Si tornerà a parlare dei container contenenti rifiuti italiani sequestrati nel porto di Sousse in Tunisia e ancora fermi in attesa di un rientro nel nostro Paese. Sebbene gran parte abbia fatto ritorno in Italia, finendo in centri di raccolta nella piana di Sele, altri 69 container attendono in Tunisia. In ballo anche decine di milioni di euro da pagare dopo che la nostra magistratura avrà definito per bene le responsabilità della vicenda.