Tre nuove inchieste per il consueto appuntamento settimanale di Report. Stasera 5 dicembre, alle 21.25 su Rai3, Sigfrido Ranucci analizzerà alcuni temi caldi della cronaca e dell’attualità italiana e internazionale. Ci sarà spazio infatti per la sanità del nostro Paese, vittima di tagli ingenti che negli ultimi anni hanno ristretto il numero di posti letto e delle strutture sul territorio. Un esempio lampante è Torino, che ha visto diminuire di circa 2 mila unità i posti nei suoi pronto soccorso in 10 anni. Si parlerà anche dei rifiuti che giacciono da oltre un anno all’interno di decine di container in Tunisia, in attesa del rientro in Italia. Visione disponibile in streaming sul sito o tramite l’app RaiPlay. Qui è possibile trovare anche le puntate precedenti.

Report, le anticipazioni di stasera 5 dicembre 2022 su Rai3
La crisi del sistema sanitario e il caso del Piemonte
Il primo servizio di stasera 5 dicembre sarà Sanità territoriale di Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Cecilia Bacci ed Eleonora Zocca. Il sistema sanitario è da anni vittima di una cospicua serie di tagli, tanto che sono crollati posti letto e diminuiti reparti e persino intere strutture ospedaliere. Il Pnrr, tuttavia, potrebbe rappresentare l’unico strumento di rinascita. Si parla di due miliardi di investimenti pronti a finanziare circa 1350 case di comunità, mentre un altro miliardo dovrebbe essere destinato a 400 ospedali di comunità. Di cosa si tratta esattamente e quali servizi dovrebbero offrire alla popolazione? Nello specifico, Report andrà ad analizzare le prime, in cui i medici di base dovrebbero ricoprire un ruolo centrale. Tuttavia la grave crisi numerica del personale sanitario e ospedaliero potrebbe mettere a rischio l’intera macchina. Chi dunque potrebbe sopperire alla carenza e accaparrarsi i soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
🔴Cosa sono le case della comunità che dovrebbero offrire servizi sanitari h24 ai cittadini? A Bergamo città, lo scorso febbraio Letizia Moratti e Attilio Fontana ne hanno inaugurata una. Ma dove sono i medici?
Ne parleremo a #Report questo lunedì alle 21.25 su #Rai3👇 pic.twitter.com/ByjF1Gcpus— Report (@reportrai3) December 1, 2022
La sanità italiana sarà anche al centro dell’ultima inchiesta quotidiana di Report. Sigfrido Ranucci presenterà il servizio Caos pronto soccorso di Chiara De Luca con la collaborazione di Giulia Sabella. Le telecamere della trasmissione entreranno nelle strutture di Torino, dove da mesi ormai regna un’enorme confusione. I posti letto non sopperiscono alla richiesta, tanto che i pazienti si vedono costretti a trascorrere diverse notti nei corridoi, dove mancano assistenza e cure necessarie. In Piemonte, dal 2010 ad oggi i posti sono diminuiti di circa 2 mila unità.
I rifiuti italiani che giacciono nei container della Tunisia
Nel mezzo dei due servizi sulla crisi sanitaria, Report mostrerà un focus sui rifiuti italiani che attualmente si trovano in Tunisia. Sigfrido Ranucci infatti introdurrà l’inchiesta Il reso tunisino di Bernardo Iovene con la collaborazione di Greta Orsi e Lidia Galeazzo. Già nel 2021, la trasmissione di viale Mazzini aveva portato l’attenzione sui 282 container che dal porto di Salerno avevano raggiunto Tunisi pieni di rifiuti italiani. Al loro attracco, furono però sequestrati dalle autorità di Sousse poiché illegali secondo il governo locale.
282 container di rifiuti vengono trasportati nel 2021 dalla Campania alla Tunisia. Per il governo tunisino erano illegali. Oggi restano decine di milioni di euro da pagare e in Tunisia ci sono ancora 69 container da riportare in Italia. #Report lunedì alle 21.25 su #Rai3👇 pic.twitter.com/cXAfbVR42n
— Report (@reportrai3) December 3, 2022
Il ministro dell’Ambiente assieme a vari funzionari della dogana e dell’Agenzia nazionale dei rifiuti tunisini finirono in carcere. La nazione nordafricana ha fatto pressioni affinché i rifiuti facessero ritorno in Italia e alcuni ambientalisti del luogo hanno protestato più volte fuori dalla nostra ambasciata a Tunisi. Lo scorso 11 febbraio, gran parte dei rifiuti è rientrata in Italia fra piana del Sele e comuni di Battipaglia, Sele e Persano Altavilla. Altri 69 container attendono ancora sulle coste della Tunisia, mentre restano ancora decine di milioni di euro da pagare.