Matteo Renzi ha chiuso l’undicesima edizione della Leopolda con una previsione: «Penso che nel 2022 si andrà a votare e credo che invece la priorità sarebbe lavorare sui soldi del Pnrr», ha detto il leader di Italia Viva. Elezioni già il prossimo anno, dunque perché «i leader dei partiti hanno fretta di portare in Parlamento i loro gruppi di riferimento». Uno scenario che non esclude, secondo il senatore di Rignano, l’importanza di un‘area centrale che «non è un luogo fisico dove mettere le bandierine ma uno spazio politico che segna i governi ovunque e può essere decisiva alle elezioni specie se saranno nel 2022».
Renzi chiude la Leopolda: «Siamo caduti, ma non cade solo chi striscia»
«Parlare di centro, di un centro nostalgico e statico mi fa venire l’orticaria», ha aggiunto Renzi, ma un centro come spazio politico nuovo è quello «con cui si vince oggi». È successo «in Germania, in Francia con Macron, in Inghilterra dove i laburisti vincevano con Blair, ora lo prendono in giro e non vincono più nemmeno le elezioni condominiali». Poi la sfida: «Ci hanno detto che siamo caduti: sì, è vero. Ma sapete chi è che non cade? Solo chi striscia».
Renzi: «Se il Pd si sposa con 5 stelle sono loro che hanno abbandonato la casa da cui sono partiti»
Renzi ha poi messo in guardia dall’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle: «Se oggi c’è qualcuno che vuole portare il Pd nelle braccia dei 5 stelle lo deve spiegare, non siamo noi che abbiamo lasciato la bussola del riformismo, sono loro che strizzano l’occhio al reddito di cittadinanza, non siamo quelli che firmavano i decreti sicurezza, se il Pd si sposa con 5 stelle sono loro che hanno abbandonato la casa da cui sono partiti, è legittimo abbandonare le proprie convinzioni ma non prendo lezioni da loro». E ancora: «A chi dal Pd ci dice che siamo in contraddizione con noi stessi vorrei ricordare che ieri loro dicevano o Conte o morte». Il leader di Italia viva rivendica poi l’aver portato Mario Draghi alla presidenza del Consiglio al posto di Giuseppe Conte: «l’Italia è salva con Draghi grazie a noi e non a una allegra combriccola che pensa solo a sé», ha ribadito.
Renzi lancia Faraone come candidato sindaco di Palermo
Infine Renzi ha lanciato la candidatura di Davide Faraone a sindaco di Palermo: «Non siamo con Micciché, noi stiamo con Faraone. Con lui ci candidiamo in una città che negli ultimi anni non è riuscita a seppellire neanche i proprio morti. Non facciamo accorducchi: dico a Davide di comprarsi un bel paio di scarpe e andare in giro a parlare con la gente, come sa fare bene».