Elettrico e batterie: come si muovono Renault, Nissan e Stellantis

Sebastiano Venier
11/10/2022

L’OBOLO DI SAN PIETRO. Mercato automobilistico in fermento: Renault e Nissan investono nella nuova divisione di veicoli elettrici della compagnia francese, per recuperare terreno su Tesla e Volkswagen. Mentre il gruppo nato dalla fusione Fca-Psa lavora in Australia sulle materie prime per le batterie.

Elettrico e batterie: come si muovono Renault, Nissan e Stellantis

C’è grande fermento nel mondo automobilistico mondiale. La crisi energetica, la spinta verso l’elettrico, il calo delle vendite e le carenze di microchip stanno spingendo il settore verso profondi cambiamenti. Renault e Nissan, per esempio, stanno discutendo sul futuro della loro alleanza. La casa giapponese spinge sul partner francese affinché riduca la sua partecipazione e sta valutando la possibilità di investire nella futura divisione di veicoli elettrici della società transalpina. Secondo l’agenzia Reuters, Nissan Motor vorrebbe che il partner francese riducesse il più possibile la sua quota nella casa automobilistica giapponese, attualmente del 43 per cento, arrivando al 15 per cento, equiparandola alla sua partecipazione nella partnership tra le due società. In cambio Nissan avrebbe accettato di investire nella nuova divisione di Renault per i veicoli elettrici. I giapponesi hanno chiesto più volte in passato di rinegoziare i termini dell’intesa, ricevendo sempre un rifiuto da Renault. Ma ora il suo amministratore delegato, il manager italiano Luca De Meo, appare più aperto dei suoi predecessori a una revisione dell’alleanza, con l’obiettivo di salvaguardare una collaborazione industriale indispensabile per gli investimenti sull’elettrico.

Renault prevede anche di costruire una rete di stazioni di ricarica

Renault punta a recuperare il ritardo accumulato rispetto a Tesla e Volkswagen. In questo tentativo il gruppo transalpino sta portando avanti il progetto di dividere le attività relative ai veicoli elettrici da quelle tradizionali. Le trattative tra le due società potrebbero portare a un accordo prima dell’8 novembre, quando De Meo intende presentare un aggiornamento della sua strategia. Renault prevede anche di costruire una rete di stazioni di ricarica per le auto elettriche lungo le autostrade di tutta Europa. La prima aprirà tra pochi mesi nel Sud della Francia, altre 200 sono previste per la metà del 2024 in Francia, Belgio, Italia e Spagna. Ma la strada per raggiungere i livelli dei competitori è ancora molto lunga. Tesla infatti vanta una rete globale di circa 30 mila caricatori rapidi che possono fornire una spinta di 200 chilometri in 15 minuti. Volkswagen prevede che la sua rete quasi quadruplicherà a circa 45 mila entro il 2025, con 18 mila pompe EV in Europa, 17 mila in Cina e 10 mila in Nord America.

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Stabilimento Nissan. (Getty)

Porsche Ag ha debuttato alla Borsa di Francoforte

Nel frattempo, non va dimenticato che Porsche Ag ha debuttato alla Borsa di Francoforte proprio per sostenere la sfida elettrica. Sulla base del prezzo di emissione, la società ha una capitalizzazione di 75 miliardi di euro, poco meno della casa madre Renault che ha creato 911 milioni di azioni Porsche in riferimento al suo iconico modello di auto sportiva 911, suddividendole in azioni privilegiate senza diritto di voto e ordinarie con diritto di voto. Inoltre, Volkswagen ha collocato un pacchetto di azioni ordinarie con diritto di voto presso il suo maggior azionista Porsche SE, che ha pagato un premio del 7,5 per cento. Le famiglie Porsche e Piëch, la cui holding Porsche SE controlla Volkswagen, consolideranno la loro presa su Porsche AG poiché deterranno il 25 per cento del marchio di auto sportive.

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Fase di assemblaggio in una fabbrica Stellantis. (Getty)

Stellantis, nel mirino prodotti a base di solfato di cobalto e nichel

Porsche è diventata anche la prima casa automobilista in Europa per capitalizzazione, battendo proprio la capogruppo Volkswagen. La scorsa settimana la società tedesca è rimbalzata, dopo essere scesa al di sotto del suo prezzo dell’Ipo fissato 82,5 euro. Adesso è scambiata con un premio del 10 per cento circa e punta verso i 100 miliardi di capitalizzazione. E qualcosa si muove anche in casa Stellantis. Dopo gli accordi con Vulcan Energy e Controlled Thermal Resources per Europa e Nord America, la società frutto del matrimonio tra Fiat-Chrysler (Fca) e Peugeot (Psa) è in Australia per assicurarsi nuove fonti di approvvigionamento delle materie prime e la fornitura di batterie. Stellantis ha firmato un memorandum d’intesa non vincolante per la futura vendita di ampie quantità di prodotti a base di solfato di cobalto e nichel per le batterie da NiWest Nickel-Cobalt Project, in Australia Occidentale. NiWest è un progetto di sviluppo avanzato sul nichel-cobalto e produrrà circa 90 mila tonnellate annue di solfato di cobalto e nichel per batterie, destinate al mercato dei veicoli elettrici.