Il premier britannico Rishi Sunak ha parlato quest’oggi in un’intervista concessa a Repubblica. Il primo ministro ha difeso la linea dura del Regno Unito sull’immigrazione.

Le parole del premier Rishi Sunak
Rishi Sunak ha parlato oggi dell’immigrazione nel suo paese. Nel dettaglio, il premier ha esordito dicendo che «l’immigrazione non è un problema solo britannico, ma europeo. La nostra collaborazione crescente con la Francia per pattugliare le coste è l’inizio di un percorso molto positivo. In futuro, avere discussioni con l’Ue sull’immigrazione è certamente nei nostri piani, così come con Frontex. Perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Siamo solo all’inizio di un lungo viaggio».
Inoltre, ha dichiarato anche che definirebbe la legge brittanica «dura ma giusta. Non credo sia etico continuare a insistere con questo status quo in cui le persone muoiono in mare, come al largo delle coste italiane, sfruttate dalle gang criminali. Anche perché le nostre risorse e generosità per aiutare vulnerabili e bisognosi sono prosciugate da coloro che sbarcano illegalmente».

Il primo ministro ha anche respinto le accuse
Rishi Sunak ha anche respinto le accuse da parte dell’opposizione, con gli oppositori che paragonano la sua politica sull’immigrazione a quella dei nazisti. Al riguardo il premier ha spiegato come la linea dura del suo governo difende i più deboli. Un concetto che ricorda molto quello espresso da Giorgia Meloni nel Cdm di Cutro di qualche giorno fa. Nel dettaglio Sunak ha affermato: «Invece credo che la nostra linea sia la cosa più giusta, anche dal punto di vista morale. È il modo migliore per non far finire i più deboli nelle mani di aguzzini senza scrupoli. Non c’è nulla di compassionevole in questo approccio».
Infine, il primo ministro crede che questo approccio a breve verrà adottato in tutto il continente europeo: «La Francia sta pensando di limitare il diritto d’asilo. La Germania all’eventualità di inviare migranti irregolari in Paesi terzi, come noi in Ruanda. L’Italia vuole sorvegliare meglio il Mediterraneo. Tutti stanno agendo in qualche modo, perché l’anno scorso l’Europa ha visto un 60% di migranti in più rispetto al 2021 e abbiamo visto la tragedia in mare di qualche giorno fa proprio in Italia».