Il Consiglio d’Europa ha istituito il registro dei danni causati dall’aggressione della Russia all’Ucraina. L’annuncio è arrivato in occasione del summit dei capi di Stato e di governo in corso a Reykjavik, in Islanda. Hanno aderito all’Accordo Parziale Allargato sul Registro 37 dei 46 Paesi membri (tre hanno annunciato l’intenzione di farlo), a cui si sono aggiunti tre Stati osservatori: Canada, Giappone, Stati Uniti.

Sono sei i Paesi che si sono tirati fuori dall’accordo
Il registro avrà sede all’Aja, nei Paesi Bassi, con un ufficio satellite in Ucraina. La durata inizialmente prevista è di tre anni: servirà per registrare prove e informazioni relative alle richieste di risarcimento danni, perdite o lesioni derivanti dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, aprendo la strada a un futuro meccanismo internazionale di risarcimento per le vittime dell’aggressione russa. I tre Paesi che hanno espresso l’intenzione di aderire all’iniziativa sono Bulgaria, Svizzera e Andorra. Quelli che invece si sono tirati fuori dall’accorso sono Armenia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Serbia e Turchia.

Il primo ministro ucraino Shmyhal: «Decisione storica»
«I capi di stato e di governo al Consiglio d’Europa di Reykjavik hanno sostenuto la creazione del registro dei danni causati dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Questo è il primo passo verso la creazione di un meccanismo di compensazione internazionale», ha commentato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal a margine del vertice islandese. Per il premier di Kyiv si tratta di «una decisione storica che consentirà l’inizio dell’istituzione della giustizia».
Leaders of @coe at the #CoEReykjavikSummit endorsed the establishment of a Registry for damage caused by russian aggression against 🇺🇦. This is the first step towards the international compensation mechanism. A historic decision that will provide the impetus to establish justice. pic.twitter.com/ScTNSQl7vz
— Denys Shmyhal (@Denys_Shmyhal) May 17, 2023
A Reykjavik è in corso il quarto vertice del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa, presieduto dalla croata Marija Pejčinović Burić, si è riunito in questi giorni per la prima volta dal 2005 e a un anno dall’espulsione della Russia dall’organismo, che raggruppa 46 Paesi del Vecchio Continente. Quello in corso a Reykjavik è il quarto vertice nella storia del Consiglio d’Europa, istituito nel 1949. I tre precedenti si erano svolti a Vienna (1993), Strasburgo (1997) e Varsavia (2005).