Addio alla regina Elisabetta, la vita della sovrana più longeva
A 96 anni si è spenta Elisabetta. Regnava dal 1952: nessuna come lei nella storia. Dal matrimonio con Filippo ai rapporti con Churchill e Thatcher, fino alle complicate relazioni con Lady Diana e Meghan Markle: la vita della sovrana più longeva.
La storia è stata lei, e adesso abbiamo tutti un punto di riferimento in meno. La regina Elisabetta II è scomparsa all’età di 96 anni, circondata dalla famiglia nel Castello di Balmoral, dove pochi giorni fa aveva ricevuto Liz Truss, il 14esimo premier britannico che ha nominato come regnante. Buckingham Palace aveva comunicato che la sovrana era stata posta sotto «controllo medico» , sottolineando la preoccupazione dei medici. Poi il decesso, dopo 70 anni di regno: nessuno come lei nella storia.

Il lunghissimo regno Elisabetta II, sul trono dal 6 febbraio 1952
Nata il 21 aprile 1926, Elizabeth Alexandra Mary (questo il suo nome completo), era diventata erede al trono nel 1936, anno dell’abdicazione dello zio Edoardo VIII. Alla morte del padre, che aveva regnato con il nome di Giorgio VI, Elisabetta II salì sul trono il 6 febbraio 1952. Il 2 giugno 1953 l’incoronazione, nell’Abbazia di Westminster: all’epoca, il primo ministro britannico era Winston Churchill. Il 9 settembre 2015 il suo regno è diventato il più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il precedente record detenuto dalla trisavola Vittoria (63 anni, 7 mesi e 2 giorni). Oggi, oltre al Regno Unito, perdono la loro regina anche Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giamaica e gli altri Paesi del Commonwealth (36 in tutto). E perde il proprio capo supremo anche la Chiesa anglicana.

Il Regno Unito di Elisabetta II è passato attraverso importanti cambiamenti politici e sociali: la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni, i Troubles nord-irlandesi e gli attentati dell’Ira, il conflitto delle Falkland con l’Argentina. Ma la sua presenza carismatica e rassicurante (rafforzata dai completi pastello) è stata una costante in tutti i vertici internazionali dal decennio successivo alla Seconda Guerra mondiale a oggi. Immenso l’affetto dei suoi sudditi, che le stanno rendendo omaggio fuori da Buckingham Palace.

Il matrimonio contestato con Filippo e i quattro figli
Elisabetta II era vedova dal 9 aprile 2021, giorno in cui era scomparso il principe Filippo. Celebrato il 20 novembre, il loro fu un matrimonio contestato. Non tanto perché i due erano cugini di terzo grado, quanto per le perplessità legate a Filippo: principe di Grecia e Danimarca, era nato all’estero (a Corfù) e aveva sorelle sposate con aristocratici tedeschi legati al nazismo. Dopo un anno nacque il primogenito Carlo. Dopo sarebbero arrivati Anna (1950), Andrea (1960) e Edoardo (1964). Tra il secondo e il terzo figlio, mentre i due si trovavano in visita ufficiale in Kenya, Elisabetta fu informata della morte del padre e diventò regina. Adesso tocca al primogenito Carlo, che vicino ai 74 anni è il più anziano a diventare sovrano nella storia del Regno Unito, dopo essere già stato l’erede al trono più longevo di sempre (lo era dall’età di quattro anni). Con la scomparsa di Elisabetta, cambierà anche l’inno ufficiale britannico: da God Save The Queen a God Save The King.

A tal proposito, vale la pena ricordare un curioso fatto legato alla sovrana più longeva: il 10 giugno 1977, giorno del giubileo d’oro di Elisabetta II, i Sex Pistols tentarono di suonare God Save The Queen su una barca sul Tamigi, di fronte al palazzo di Westminster: dopo una rissa che coinvolse la band e un cameraman, l’imbarcazione attraccò e undici persone furono arrestate. Risale invece al 26 ottobre 1965 la canna di marijuana fumata dai Beatles in un bagno di Buckingham Palace, dove i Fab Four erano stato invitati per ricevere l’onorificenza di Member of the Order of the British Empire. Verità o leggenda? Chissà.
Elisabetta II e le altre donne a corte
Sempre in tema musicale, erano invece una certezza le amicizie “pop” (da Elton John a George Michael) della nuora Lady Diana. Nell’immaginario collettivo le due non erano in buoni rapporti, ma non era esattamente così. È vero, inizialmente le due non si presero ed Elisabetta II riteneva inadatta la giovane Spencer al ruolo di moglie del futuro re. Il loro rapporto migliorò notevolmente, basti pensare che già nel 1982 Elisabetta diede alla nuora il permesso di rappresentare la famiglia reale ai funerali di Grace Kelly. Quando nel 1997 la principessa Diana morì a soli 36 anni in un incidente stradale a Parigi, Elisabetta II era in vacanza a Balmoral, in Scozia: accusata di indifferenza nei confronti della tragedia, in realtà Sua Maestà pensava che in quel momento la cosa più importante fosse cercare di consolare e proteggere i suoi nipoti, William e Harry, dalla curiosità dei media. Ben più tesi, invece, i rapporti con Camilla Parker-Bowles, da sempre presenza ingombrante nella vita (e nel primo matrimonio) di Carlo: un’antipatia mal celata, messa da parte solo negli ultimi anni. In cui il principale “obiettivo” della sovrana è stata Meghan Markle, moglie di Harry. «Non si sposano le attrici», il suo commento piccato alla notizia delle nozze. La relazione tra le due è iniziata nel peggiore dei modi e tale sembra essere rimasta fino alla fine.

La regina e i suoi primi ministri
Come detto, quando Elisabetta II è diventata regina, il primo ministro del Regno Unito era Winston Churchill. Ne sono seguiti altri 14. Enorme la stima nei confronti del premier che ha guidato il Paese nella sua darkest hour, ma anche per Margaret Thatcher, 11 anni a Downing Street con in mezzo il conflitto delle Falkland. La sovrana e la Iron Lady avevano personalità forti e visioni spesso opposte, ma si rispettavano molto. Fu proprio la regina a volere che le fosse assegnato a Thatcher il titolo di baronessa nel 1990 e, in occasione della sua morte nel 2013, il Big Ben rimase in silenzio come non avveniva dai funerali di Churchill del 1965. Quando quest’ultimo morì, la regina fu la prima a presentarsi alle esequie, in violazione del protocollo che le impone di arrivare sempre per ultima. Il rapporto più complicato, invece, pare sia stato quello con Tony Blair, che nei confronti della corona mostrò sempre insofferenza, desideroso di una monarchia più moderna, anche nei rapporti con i primi ministri.
Con la frase «London Bridge is down», che ha notificato il decesso di Elisabetta II alla premier Liz Truss e a un ristretto numero di funzionari, è già iniziata l’Operazione London Bridge, nome in codice del piano che scandirà i giorni successivi alla morte della regina. La meticolosa procedura terminerà solo con i funerali di Stato.
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