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Regina Coeli, cella senz’aria, sporca e piena di formiche: il Garante denuncia alla Procura

La visita risale al 18 luglio e le condizioni della cella sembrano disumane. Nel rapporto si legge che sono stati «violati i diritti umani» nella stanza 1, in cui vengono condotti i detenuti a rischio suicidio.

4 Agosto 2022 18:30 Redazione
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Il Garante delle persone private della libertà ha denunciato alla procura di Roma le condizioni di una cella del carcere di Regina Coeli. Si tratta dell’ambiente destinato a chi è a rischio suicidio, in cui avrebbe riscontrato diverse violazioni ed elementi di forte degrado. Il pavimento era molto sporco, così come il materasso, che poggiava direttamente a terra. A pochi centimetri una fitta colonna di formiche e diversi piatti con sporcizia accumulata da tempo. La cella presentava lo scarico del water rotto, il lavandino intasato e perfino la finestra sigillata, l’unica presente. Inoltre all’interno non c’è nessun elemento di arredo e il corredo da letto è ricavato da fogli di giornale.

Regina Coeli, cella senz'aria, sporca e piena di formiche: il Garante denuncia alla Procura. Nel rapporto si legge che sono stati «violati i diritti umani»
La finestra di una cella (Twitter)

Il Garante: «Condizioni di totale degrado strutturale»

La visita del Garante delle persone private della libertà risale allo scorso 18 luglio. All’interno della Sezione Ottava del carcere di Regina Coeli, la stanza 1 in cui era ristretto un detenuto si presentava in quelle che vengono definite come «condizioni di totale degrado strutturale ,mancanza di igiene e insalubrità assoluta». Il duro rapporto del Garante prosegue: «Uno stato tale da non consentire la permanenza di una persona senza violarne gravemente la dignità e la salute». Diversi i dettagli descritti, come «le pareti imbrattate per tutta la loro estensione, di macchie di varia natura, anche organica».

Lo stato del detenuto dopo 3 giorni

Al momento della visita del 18 luglio il detenuto era al terzo giorno di permanenza nella cella. Secondo quanto descrive il Garante, era stato portato lì dopo che l’uomo si era stretto un lenzuolo al collo di fronte al comandante del reparto e a un commissario. Un gesto che identifica più come una «protesta» che un reale tentativo di suicidio. Ciò nonostante il detenuto è stato condotto nella stanza 1 e in quei tre giorni non gli è stata permessa alcuna «uscita ai passeggi e nessun accesso alle docce».

Regina Coeli, cella senz'aria, sporca e piena di formiche: il Garante denuncia alla Procura. Nel rapporto si legge che sono stati «violati i diritti umani»
Un detenuto all’interno del carcere di Regina Coeli in una foto del 2014 (Getty)

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