Sono 330 mila le firme raccolte in tre giorni per il referendum sulla depenalizzazione della cannabis. Continua così la corsa del comitato promotore verso l’obiettivo delle 500 mila per poter votare nella primavera 2022. Da oggi, fanno sapere gli organizzatori, sarà possibile firmare anche senza Spid o Carta d’Identità Elettronica grazie a TrustPro, un servizio del costo di 3 euro che consente firme elettroniche qualificate in tutte Europa. Per poter firmare basta visitare il sito www.referendumcannabis.it. Visto lo straordinario successo della campagna raccolta firme online, i promotori rinnovano l’appello al Governo affinché non ci siano discriminazioni in termini di tempo per il deposito delle firme in Cassazione: la firma digitale è solo il primo passo, adesso occorre raccogliere i certificati elettorali di chi ha sottoscritto. Su Twitter Marco Cappato, tra i principali volti del referendum sull’eutanasia legale, ha anche invitato i firmatari a donare.
333.000 grazie a tutti coloro che hanno firmato. E grazie a chi dona, aiutando l’@ass_coscioni a coprire le spese di certificazione delle firme. In 500.000 possiamo finalmente dare la parola ai cittadini per la cannabis legale. Legalizziamo! #ReferendumCannabis pic.twitter.com/8vWkOOcgvG
— Legalizziamo! (@parliamdidroghe) September 14, 2021
Referendum cannabis, la richiesta al governo di estendere i termini per la consegna delle firme
«Dopo aver ampliato la platea degli autenticatori e istituito la firma digitale, il Governo non può non estendere al 30 ottobre i tempi per la consegna delle firme. Sarebbe un ritorno agli “irragionevoli ostacoli” al godimento dei diritti civili stigmatizzati dalle Nazioni unite a seguito del ricorso di Mario Staderini. Auspichiamo che le Ministre Cartabia e Lamorgese chiariscano quanto prima i termini degli impegni presi con l’ordine del giorno di Riccardo Magi“, mette in chiaro Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni, Presidente del comitato promotore referendum. Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione e Antigone. Alla proposta hanno preso parte anche rappresentanti dei partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.
Cannabis, 6 milioni di consumatori in Italia
«Quello della coltivazione, vendita e consumo di cannabis è una delle questioni sociali più importanti nel nostro Paese. Un tema che attraversa la giustizia, la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la ricerca scientifica, le libertà individuali e, soprattutto, la lotta alle mafie», si può leggere in una nota dei promotori: «Sono 6 milioni i consumatori di cannabis in Italia, tra questi anche moltissimi pazienti spesso lasciati soli dallo Stato nell’impossibilità di ricevere la terapia, nonostante la regolare prescrizione. Questi italiani hanno oggi due sole scelte: finanziare il mercato criminale nelle piazze di spaccio o coltivare cannabis a casa rischiando fino a 6 anni di carcere. Un dibattito che non può più essere rimandato e deve essere affrontato con ogni strumento democratico».