Reddito di cittadinanza, chi lo prende: over 40 con la terza media

Debora Faravelli
22/11/2022

Il 71% dei percettori non lavora e, degli inattivi, i tre quarti non ha un contratto da tre anni. L'importo medio del beneficio erogato a settembre 2022 ammonta a 489 euro. 

Reddito di cittadinanza, chi lo prende: over 40 con la terza media

Dalle statistiche dell’Inps e di Anpal emerge che il profilo prevalente di chi prende il reddito di cittadinanza è quello di un over 40 in possesso solo di un’istruzione da scuola dell’obbligo e lontano dal mercato del lavoro da tre anni. Caratteristiche che potrebbero complicare il ridimensionamento (fino all’abolizione) del sussidio voluto dal governo Meloni, perché occorrerà pensare a come far rientrare sul lavoro un esercito di persone non più giovanissime e in possesso di competenze limitate.

Reddito di cittadinanza (Getty Images)

Chi prende il reddito di cittadinanza

Secondo l’ultimo rapporto Anpal pubblicato ad ottobre 2022, i percettori del reddito di cittadinanza indirizzati ai servizi del lavoro sono 919.916 (un numero molto più alto dei beneficiari del Rei, la misura esistente prima del rdc, che erano stati al massimo 380 mila). Di questi, solo il 18% risulta occupato mentre il 71,8% è inattivo e il 9,4% esonerato e rinviati ai servizi sociali. Tra quanti lavorano, molto elevato è il livello di precarietà (la metà degli under 30) mentre, tra quel 71% che potrebbe lavorare ma non lo fa, i tre quarti non hanno un contratto da tre anni – ovvero da quando è entrato in vigore il reddito di cittadinanza. I dati dicono che oltre mezzo milione di questo esercito appartiene alla fascia di età 40-67 anni ed è in possesso di licenza elementare o terza media.

Un altro dato rilevante riguarda l’importo medio del sussidio erogato nel settembre 2022, che ammonta a 489 euro. Una cifra di gran lunga inferiore a qualsiasi contratto di lavoro a tempo pieno, anche il meno qualificato, e che sfata la credenza comune che il reddito tolga l’incentivo a cercare un impiego vero e proprio.

Reddito di cittadinanza (Getty Images)

Il rischio del lavoro nero

Difficile invece quantificare quanti sono coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e, in contemporanea alla percezione, arrotondano con un lavoro in nero. Una fotografia nitida della situazione è impossibile scattarla, ma possono fare da bussola le operazioni e i controlli periodicamente svolti dalla Guardia di Finanza: grazie ad essi, solo in tre mesi, sono stati revocati 2 mila assegni a persone che ricevevano il sussidio lavorando contemporaneamente sottobanco.