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Reddito di cittadinanza, Conte: per abolirlo dovranno passare sul mio cadavere

L’ex premier a testa bassa contro Renzi, Salvini e Meloni: sono tre garantiti che vogliono fare la guerra ai poveri

16 Settembre 2021 15:29 Redazione

«Abolire il reddito di cittadinanza? Se vogliono riuscirci dovranno passare sul mio cadavere». Lo dice Giuseppe Conte, leader del Movimento 5Stelle, in un’intervista pubblicata sul primo numero del settimanale di The Post Internazionale – TPI. Il leader M5S risponde alla proposta di Matteo Renzi di indire un referendum per abolire la misura simbolo dei pentastellati. «Li aspetto al varco», replica Conte, che assicura: «Noi daremo battaglia, e io sarò in prima fila per difendere il reddito» contro quella che definisce «una guerra contro i più deboli vigliacca e miope. Renzi, Meloni e Salvini sono tre garantiti che fanno la guerra ai poveri. Se si guarda le loro biografie, si scopre che tutti e tre – fin da ragazzi – campano di politica. Vivono da decenni di rendite garantite. Se fai politica – conclude l’ex Presidente del Consiglio – dovresti sempre mantenerti umile, con l`orecchio poggiato a terra. E mai perdere la capacità di ascoltare chi non ha voce».

Pnrr, Conte: i frugali volevano far saltare l’accordo

«La trattativa» in Ue sul Recovery Fund «fu lunga, stressante, molto difficile» aggiunge l’ex inquilino di Palazzo Chigi. «La partita decisiva si giocò in quattro giorni e quattro notti del luglio 2020», racconta l’ex premier e attuale leader M5s. «E – per quel che mi riguarda – in nove minuti di intervento nel consiglio europeo, in cui capii che era in gioco tutto. Partii in tono minore, apparentemente senza polemica: ‘Capisco i vostri problemi interni…’ Poi andai subito al punto: ‘Qui c`è un equivoco di fondo. Ragionate tutti come se fosse un negoziato. Ma non è di questo che stiamo parlando’». Poi aggiunge: «Le ultime parole mi arrivarono dritte dal cuore. In quegli attimi, di fronte a quei volti che mi fissavano terrei, mi passarono davanti agli occhi le bare di Bergamo, le nostre terapie intensive, i funerali blindatià dissi qualcosa del tipo: ‘Abbiamo decine di migliaia di vittime da piangere, nel mio Paese. Non posso accettare compromessi al ribasso’».

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