Il rave party di Modena, sgomberato nella mattinata di lunedì 31 ottobre dopo una trattativa tra Polizia e partecipanti, ha spinto il neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a presentare già oggi in Consiglio dei Ministri un provvedimento per fermare i raduni abusivi. Le norme sono confluite all’interno di quello che è ufficialmente il primo decreto legge del governo Meloni che interviene anche su ergastolo ostativo e reintegro dei sanitari sospesi per non essersi vaccinati contro il Covid.

Il provvedimento del governo contro i rave party
Il testo prevede nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento tra cui il sequestro e la confisca di auto, pullman e camion che i ragazzi utilizzano per raggiungere i luoghi adibiti ai rave nonché di tutto il materiale utilizzato comprese le apparecchiature musicali. Una misura che, secondo il titolare del Viminale, apporterebbe un danno economico consistente ai partecipanti e agli organizzatori dei raduni – che sarebbero contestualmente denunciati e perseguiti – e costituirebbe un deterrente contro la loro organizzazione.
Il decreto prevede poi la reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e la procedura d’ufficio «se il fatto è commesso da più di cinquanta persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica». Linea dura, dunque, nel solco della discontinuità rispetto al governo precedente – di cui il centrodestra aveva fortemente criticato l’agire.

La discontinuità rispetto al precedente esecutivo
In occasione del rave party organizzato in provincia di Viterbo nell’agosto del 2021, per esempio, l’allora ministro Luciana Lamorgese aveva optato per l’inazione spiegando che «lo sgombero dell’area con il ricorso a idranti e lacrimogeni avrebbe creato rischi per ordine pubblico e salute». Una scelta opposta rispetto a quella di Piantedosi che, in poche ore, ha dato l’ordine di sgomberare la zona e varato nuove misure anti rave.