La pubblicazione del rapporto Sauvé sulla pedofilia nella Chiesa di Francia fa incrinare i rapporti tra Parigi e vescovi. Il presidente della Conferenza episcopale d’Oltralpe, monsignor Eric de Moulins-Beaufort è stato convocato dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin dopo aver dichiarato a France Info che il «segreto della confessione era più forte della legge della Repubblica». Immediata la risposta del governo: «Non c’è nulla più forte della legge della Repubblica».
VIDEO ▶️ Pédocriminalité dans l'Église : "Le secret de la confession est plus fort que les lois de la République", selon Mgr Éric de Moulins-Beauforthttps://t.co/zHVURrgPwJ pic.twitter.com/Ranbtud0Kl
— franceinfo (@franceinfo) October 6, 2021
La Ciase raccomanda la revoca del segreto confessionale in caso di violenza sessuale contro minori e persone vulnerabili
De Moulins-Beaufort sarà ricevuto all’inizio della prossima settimana per spiegare meglio la sua posizione. La Ciase, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, tra l’altro aveva raccomandato per bocca dell’antropologa Laëtitia Atlani-Duault, membro della Commissione, la revoca del segreto confessionale in caso di violenza sessuale contro minori e persone vulnerabili. Il segreto, aveva spiegato Atlani-Duault in una intervista a Le Monde, «non può essere opposto all’obbligo legale di denunciare la violenza sessuale su minori».
Il portavoce del governo: «Non c’è nulla di più forte delle leggi della Repubblica nel nostro Paese»
La reazione alle dichiarazioni di monsignor de Moulins-Beaufort, ha ribadito il portavoce del governo Gabriel Attal, «è molto chiara. Non c’è nulla di più forte delle leggi della Repubblica nel nostro Paese. Il presidente della Repubblica», ha aggiunto, «ha chiesto al ministro dell’Interno di ricevere il presidente della Conferenza episcopale perché le cose siano chiarite». Da parte sua Eric de Moulins-Beaufort ha assicurato di essere alla ricerca di una alternativa alla revoca del segreto confessionale. «È necessario trovare un modo per fare altrimenti», ha detto, precisando che la Conferenza dei vescovi terrà in considerazione le raccomandazioni della Ciase. Quest’ultima aveva infatti esortato le autorità ecclesiastiche di diffondere un messaggio chiaro ai confessori e ai fedeli circa l’obbligo del confessore di segnalare all’autorità giudiziaria e amministrativa i casi di violenza sessuale perpetrati a un minore o a una persona vulnerabile.
Pedofilia: Cosa dice il diritto penale francese
La legge francese del resto a riguardo parla chiaro. Secondo l’articolo 434-3 del Codice penale chiunque sia venuto a conoscenza di aggressioni o abusi sessuali inflitti a un minore e non abbia informato le autorità giudiziarie o amministrative o continui a tacere finché i reati non sono cessati rischia tre anni di carcere e 45 mila euro di multa. La pena sale a cinque anni di reclusione e 75 mila euro di multa se i fatti riguardano un minore di 15 anni. Una legge dalla quale gli uomini di Chiesa non sono esenti.
LEGGI ANCHE: Rapporto Sauvé, le violenze sessuali sulle suore
Le dichiarazioni di Eric de Moulins-Beaufort e la bufera politica
Le dichiarazioni di monsignor Eric de Moulins-Beaufort hanno provocato un terremoto nella politica. «Inaccettabili e gravissime», le ha definite su Twitter Gilles Clavreul, cofondatore di Printemps Républicain. «Non», ha dichiarato secca Corinne Narassiguin, segretaria del Partito socialista.
— Corinne Narassiguin (@CorinneNara) October 6, 2021
«Dove sono quelli che gridano al separatismo quando parla un musulmano e non dicono nulla quando un vescovo chiede ai sacerdoti di ignorare la legge della Repubblica con pretesti religiosi?», si è chiesta l’europarlamentare di France Insoumise Manon Aubry.
330 000 personnes victimes de pédocriminalité & de la loi du silence dans l'Eglise.
Où sont passés ceux qui crient au séparatisme dès qu'un musulman parle et ne disent rien quand un évêque appelle les prêtres à ignorer la loi de la République sous un prétexte religieux ? https://t.co/KUYI08jCVr
— Manon Aubry (@ManonAubryFr) October 6, 2021
La precisazione del monsignore
Monsignor de Moulins-Beaufort ha poi precisato che «la confessione è un momento in cui una persona può aprirsi, perché la segretezza permette di dire ciò che è più difficile. Il segreto della confessione può dunque essere utile alla “tutela della vita e della dignità” di cui parla Sauvé. Non bisogna quindi opporre il segreto della confessione alle leggi della Repubblica poiché queste non ne impongono la revoca. Il diritto canonico non contraddice il diritto penale», ha scritto in un comunicato diffuso sui social network. «Prevedere una eccezione al segreto potrebbe essere controproducente per la protezione delle vittime. Si confesseranno senza la garanzia del segreto?».
À la suite de mes propos tenus lors dans le #8h30FranceInfo ce 6 octobre 2021 au sujet du secret de la #confession, voici les précisions que je souhaitais apporter. https://t.co/99eDJBR3GQ pic.twitter.com/RGyiuKyCjo
— Mgr de Moulins-Beaufort (@Mgr_EMB) October 6, 2021