Nella settimana in cui l’Italia dovrebbe registrare le temperature più alte dell’estate, ad elevare ulteriormente il livello di preoccupazione arriva anche il rapporto dell’Onu sul cambiamento climatico. I toni del testo sono, infatti, allarmanti e spiegano in maniera piuttosto diretta come dietro fenomeni metereologici disastrosi e sempre più frequenti, dalle piogge torrenziali al caldo insolito specie a determinate latitudini, ci sia proprio il cambiamento climatico, provocato soprattutto dalle attività dell’uomo. Per mutare un orizzonte a tinte fosche non c’è altra soluzione che una riduzione drastica e immediata delle emissioni. Unico modo per scongiurare catastrofi, se possibile, addirittura peggiori.
Ridurre l’aumento della temperatura entro il grado e mezzo
Nel testo redatto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, Ipcc, la più autorevole organizzazione in materia, e presentato questa mattina in videoconferenza, si ritiene inevitabile un aumento ulteriore delle temperature, al contempo però ancora riducibile entro la soglia del soglia del grado e mezzo, ritenuta tollerabile. Affinché ciò avvenga, tuttavia, è necessario un cambio di registro «collettivo e immediato». Un aumento superiore comporterebbe un repentino scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello dei mari e la fisiologica e conseguente scomparsa di diverse zone costiere.
One of the stark messages of new @IPCC_CH #climatechange report is that we are running out of time to achieve the lower temperature target of the #ParisAgreement#COP26 #ClimateAction pic.twitter.com/r0rXFS7maQ
— World Meteorological Organization (@WMO) August 9, 2021
Nel testo, risultato del più approfondito studio mai fatto sull’argomento, si ragiona sulle colpe dell’uomo, responsabile dalla rivoluzione industriale di un aumento complessivo delle temperature di oltre un grado. Giusto per citare qualche esempio, dal 1950 ben 90 regioni in tutto il pianeta hanno fatto registrare ondate di caldo mai avute prima, in molti casi all’origine di incendi di proporzioni gigantesche. Per tale ragione, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha parlato di «codice rosso per l’umanità». (Per leggere il rapporto completo clicca qui).