Bene lo streaming, male cinema e tv. È il riassunto del report annuale Global Entertainment & Media Outlook di PricewaterhouseCoopers (PwC), network di consulenza e revisione di bilanci con sede a Londra, che analizza l’attualità e lo scenario futuro del mondo dello spettacolo. Dopo aver riscontrato a causa della pandemia una perdita pari a 2 mila miliardi di dollari nel mondo durante il 2020, l’analisi si è spostata sul futuro e ha cercato di tracciare il percorso che l’industria cinematografica e, per esteso, l’intero mondo dello spettacolo, dovrà affrontare nei prossimi cinque anni. Come scrive il The Hollywood Reporter, lo scenario dovrebbe migliorare già entro fine 2021, quando le entrate globali dovrebbero crescere del 6,5 per cento grazie all’allentamento delle restrizioni, salendo al 6,7 per cento per il 2022. «Dal 2020 al 2025 prevediamo un tasso di crescita annuale medio del 5 per cento, con ricavi fino a 2,6 mila miliardi di dollari», ha dichiarato PwC.
Streaming, previsto un aumento del 60 per cento degli introiti
L’azienda prevede che i guadagni maggiori saranno concentrati nel settore dello streaming, che potrebbe raggiungere i 94 miliardi di dollari di introiti entro il 2025, con un aumento del 60 per cento rispetto ad oggi. Non si può dire lo stesso per quanto riguarda le sale, i cui botteghini impiegheranno qualche anno prima di tornare ai livelli pre-pandemia. L’abitudine a trascorrere molto tempo in casa, conseguenza dei vari lockdown, ripercuoterebbe i suoi effetti anche sulla musica. La gente, infatti, potrebbe essere più restia nel tornare in sala, come nel recarsi a un concerto.
Paura di tornare in sala
«Ci aspettiamo che alcuni dei grandi successi che usciranno durante l’estate e in autunno possano aiutare l’industria», ha dichiarato al The Hollywood Reporter il capo di PwC CJ Bangah. «La rinascita del cinema è però strettamente collegata alle campagne vaccinali. Occorreranno diversi anni prima che un cospicuo numero di persone trovi il coraggio di tornare in sala senza rischi. Pensiamo che il cinema non possa tornare ai livelli di fatturato pre-pandemici prima del 2024».
PwC ha calcolato che le entrate totali delle sale, incluse anche le pubblicità, sono scese dai 44,4 miliardi di dollari nel 2019 ai 13,1 nel 2020. Quest’anno dovrebbero crescere e tornare su livelli accettabili, con 25,4 miliardi di dollari, per giungere poi a quasi 45,2 miliardi nel 2024.
Problemi anche per la televisione
Il contraccolpo causato dal boom dello streaming rischia di colpire gravemente anche il settore televisivo e le pubblicità. La motivazione risiede nel comportamento dei giovanissimi, propensi a preferire serie e film su internet, piuttosto che in tv. In relazione a ciò, il Global Entertainment and Media Outlook di PwC ha previsto che le entrate delle trasmissioni televisive non torneranno ai livelli pre-pandemici prima del 2025, quando gli incassi pubblicitari online e riferiti alle tv contribuiranno per un totale di 22,6 miliardi di dollari all’industria globale. «Sta cambiando anche il modo di porsi delle grandi aziende nei confronti del mercato pubblicitario. Penso che in futuro vedremo più dinamismo nella gestione della pubblicità da parte degli investitori», ha concluso Bangah.