Tagli dei tg regionali: la Rai condannata per condotta antisindacale

Redazione
14/03/2022

La scelta di sospendere i notiziari notturni senza l'obbligatoria previa consultazione dei lavoratori costa caro alla tv di Stato. L'azienda di viale Mazzini dovrà ripagare le spese legali e ripristinare la situazione precedente.

Tagli dei tg regionali: la Rai condannata per condotta antisindacale

Condannata per condotta antisindacale. La sentenza del Tribunale civile di Roma è un duro colpo per la Rai. Il ricorso era stato proposto dall’Usigrai, sindacato riservato ai giornalisti della televisione di Stato, tramite Stampa romana. L’atto si opponeva alla cancellazione delle edizioni notturne dei telegiornali regionali, decisione quest’ultima presa dall’azienda senza prima avvertire il sindacato interno. La vicenda ha tenuto banco per mesi, contrapponendo da una parte l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes e dall’altra l’organizzazione dei lavoratori. In un contesto segato da audizioni in Vigilanza e duri comunicati, si è consumata la rottura di ogni relazione sindacale.

Cosa prevede la sentenza del Tribunale civile di Roma che condanna la Rai

In seguito alla sentenza, l’azienda di viale Mazzini dovrà ora pagare le spese legali e operare per rimuovere gli effetti della condotta. Ciò significa che i tg potrebbero essere ripristinati. Ma si tratterebbe di un breve ritorno, in quanto al termine dell’obbligatoria consultazione dei sindacati, potrebbero successivamente essere di nuovo tagliati. La battaglia era iniziata a novembre. Il 24 Fuortes annunciò in vigilanza che le edizioni notturne dei telegiornali sarebbero state eliminate a partire dal 9 gennaio 2022. La decisione venne avallata dal Consiglio di amministrazione, ma non i sindacati, rimasti all’oscuro.

Il Tribunale civile di Roma ha condannato la Rai: aveva tagliato i tg regionali notturni senza consultare i sindacati
Ad Rai Carlo Fuortes

Il lungo braccio di ferro tra la Rai e i sindacati

Cominciò allora un duro braccio di ferro. Da una parte, la ragione dei costi di produzione: 5 milioni di euro l’anno a fronte del 5 per cento di share e l’intenzione di non fare marcia indietro. Dall’altra, la richiesta di pensare a uno spazio informativo alternativo, destinato a compensare il taglio dei notiziari. Uno scontro che per essere risolto necessiterà del ricorso per condotta anti-sindacale. Contestualmente, i giornalisti bocceranno per due volte il piano editoriale che prevede il taglio dei notiziari presentato dal direttore del Tgr Alessandro Casarin. Fino alla condanna di oggi.