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Rai, i retroscena del siluramento di Mario Orfeo

Le pressioni del suo capo staff Pasciucco e di Lucio Presta, una rapporto logoro da tempo, una telefonata a Francesco Giavazzi che dà via libera. Così l’ad della Rai Carlo Fuortes ha estromesso Mario Orfeo dalla direzione Approfondimenti.

2 Giugno 2022 10:262 Giugno 2022 16:46 Giovanna Predoni
La mano di Giuseppe Paciucco e Lucio Presta dietro la decisione dell'ad della Rai Carlo Fuortes di silurare di Mario Orfeo.

In Rai, dove già da prima non si respirava una bella aria, ora è guerra totale. La decisione (anticipata da Dagospia) dell’ad Carlo Fuortes di silurare il capo degli Approfondimenti Mario Orfeo, l’uomo più trasversale della Rai vantando nel suo ormai lungo cursus honorum la direzione di tutti e tre i tg di Viale Mazzini oltre che la direzione generale e la presidenza di Rai Way (praticamente non c’è poltrona in cui l’ex giornalista di Repubblica non abbia anche per poco occupato), ha scatenato un putiferio. Perché è avvenuta alla viglia della presentazione dei palinsesti, che è sempre un momento delicato, perché è stata un blitz di cui il diretto interessato proprio non aveva sentore. Casus belli, il ritardo nella presentazione dei programmi e alcuni interventi che Orfeo volva apportare su Carta Bianca di Bianca Berlinguer e Report che avrebbero trovato l’opposizione del capoazienda.

L’irritazione di Presta per l’esclusione di alcuni talent dal prossimo palinsesto

In realtà non è andata così, o per lo meno questa è solo una parte della storia. A tagliare la testa di Orfeo c’è la classica congiura di palazzo.  Primo cospiratore Giuseppe Pasciucco, capo staff di Fuortes, una lunga carriera nella tivù di Stato dove è entrato nel 1993 ricoprendo varie posizioni fino all’ultima, quella di braccio destro dell’amministratore delegato. Secondo cospiratore Lucio Presta, ovvero il più potente manager dei teledivi, il quale non avrebbe gradito che nei palinsesti della prossima stagione ci fosse una preponderanza di programmi (si parla di nuovi talent) che fanno capo al suo rivale di sempre Beppe Caschetto. I due sono i Coppi e i Bartali dell’etere, o per venire ai nostri giorni i Nadal e i Federer, con la differenza però che non sono per nulla amici. Pasciucco e Presta invece amici lo sono: si conoscono da una vita, tanto da condividere anche i week end nelle rispettive case in Sabina. I due, di comune intesa, hanno suggerito a Fuortes di estromettere Orfeo. A quel punto il Napoleone di viale Mazzini (così lo hanno soprannominato al suo arrivo) ha preso in mano il telefono e ha chiamato i suoi dante causa a Palazzo Chigi.

Il Tribunale civile di Roma ha condannato la Rai: aveva tagliato i tg regionali notturni senza consultare i sindacati
Sede Rai viale Mazzini

Il via libera di Palazzo Chigi per mano di Francesco Giavazzi

A rispondergli non Antonio Funiciello, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, come qualcuno ha lasciato trapelare, ma Francesco Giavazzi. Il superconsulente economico di Mario Draghi, a Fuortes che gli manifestava le sue intenzioni, ha detto di procedere. A quel punto la vicenda è esplosa. La reazioni dei partiti, Pd in testa, è stata veemente e trasversale (proprio come il curriculum di Orfeo), perché a difendere il dirigente si sono levate anche le voci di Forza Italia e Italia Viva. E anche la Commissione di vigilanza Rai ci ha subito messo becco annunciando al richiesta di chiarimenti. Ora si strologa sui perché della mossa di Fuortes, il cui rapporto con Orfeo era notoriamente poco idilliaco, ma non si pensava a un punto tale da farne rotolare la testa. Probabilmente il via libera di Giavazzi lo ha convinto di avere le spalle coperte. Difficile invece credere, come qualcuno ha evocato, che l’ad cercasse l’incidente proprio per togliersi da un contesto per lui ingovernabile e fonte di continui grattacapi. Doveva peraltro sapere che andare a dirigere la Rai, l’azienda più litigiosa del mondo, non era un pranzo di gala come poteva essere, soprattutto nell’ultimo periodo, la direzione dell’Opera di Roma. Conseguenze immediate? Con molta probabilità l’attribuzione ad interim della carica ad Antonio Di Bella, attualmente direttore di Rai Day Time (al suo posto Simona Sala, che così consentirebbe a Orfeo di ritornare alla guida del Tg3). E qualcuno si spinge oltre, pronosticando l’uscita di Fuortes e la sua sostituzione con l’attuale presidente Marinella Soldi che, sulla vicenda Orfeo, finora  si è tenuta in disparte.

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