In Rai è sempre tempo di nomine, o quasi. Dopo la travagliata gestazione dei direttori dei tigì, il 16 dicembre è in programma un altro consiglio d’amministrazione con un ordine del giorno che mette in agitazione tutta la struttura, ovvero la ratifica degli incarichi ai direttori di genere, l’organigramma trasversale pensato dall’ex ad Fabrizio Salini e successivamente confermato dall’attuale, Carlo Fuortes. Il sin qui corrispondente da New York Antonio Di Bella guiderà la direzione day time (quindi con dentro tutti i talk del pomeriggio). Sui vice sarà Angelo Mellone, un serio professionista che il ferreo Cencelli di viale Mazzini mette in quota a Fratelli d’Italia. Il trasversalissimo Mario Orfeo, già nominato alla direzione approfondimenti, potrebbe avvalersi come vice di Paolo Corsini, anche lui con appiccicata l’etichetta di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, clamorosamente escluso dal cda, si sta dunque rifacendo con un robusto pacchetto di poltrone anticipato dalla nomina di Paolo Petrecca alla guida di RaiNews. Francesco Di Pace andrà al vertice di Serie tv e cinema. Fabrizio Zappi (quota centrodestra), vice direttore di Rai Fiction, prenderà il posto di Duilio Giammaria alla Direzione Documentari. Giuseppe Carboni, ex direttore del Tg1 che ha portato a buoni ascolti, ma che in quanto di indicazione pentastellata ha dovuto lasciare la direzione del telegiornale della rete ammiraglia, viene dato con buone possibilità come neodirettore di Radio2 al posto di Paola Marchesini. La quale, nel sempiterno gioco del ti sposto di qua e ti metto di là, verrebbe nominata direttrice delle risorse umane al posto di Felice Ventura. Per lui si scommette sulla poltrona di capo dell’ufficio legale, dove attualmente siede Francesco Spadafora, dato in trasferimento a Milano per motivi personali.

Tra i desiderata di Monica Maggioni la nomina di Nicola Rao a vice
Intanto, al Tg1 che fu di Carbone, la neo direttrice Monica Maggioni preme per presentare il suo piano editoriale prima di Natale. La giornalista, che fu anche presidente della tivù pubblica, avrebbe chiesto di nominare come vice Nicola Rao, finora escluso dalle nomine perché definito troppo di destra. Ameno secondo la ricostruzione fatta dal Secolo d’Italia che ha anche ospitato un appello di solidarietà dei suoi colleghi. Ora, evidentemente, o Rao non è più così di destra, o la destra è stata ampiamente sdoganata dalla Rai dei migliori. Ce la farà quindi Maggioni a mettere il suo piano sotto l’albero? Sulla questione si è aperto un piccolo braccio di ferro perché i suoi colleghi direttori non sono ancora pronti a presentare il loro. Quindi la questione è stata messa nelle mani di Fuortes, il quale non ha ancora bene deciso come procedere.

I giornalisti di Repubblica favoriti da Viale Mazzini
Intanto, la radio serva interna fa trapelare l’indiscrezione in base alla quale dal settimo piano di viale Mazzini sarebbe partita l’indicazione verso i direttori di testata per favorire i giornalisti di Repubblica tra gli ospiti delle trasmissioni. In effetti il giornale di Largo Fochetti non si è certo dimostrato ostile verso il nuovo corso, ed è stato prodigo di interviste e articoli elogiativi. Prima un’intervista a Fuortes in cui l’ad ha sostenuto la tesi dell’indipendenza della tivù pubblica dai partiti (un classico di ogni nuovo arrivato), poi Maggioni sul suo nuovo tigì, e infine Corrado Augias che ha elogiato Napoleone Fuortes, sprezzante dell’aleggiante rischio di conflitto di interessi, essendo lui conduttore di trasmissioni e la figlia Natalia da sempre candidata alla vice direzione del Tg1. Non solo, il tg della rete ammiraglia in occasione della liberazione di Patrick Zaky ha intervistato l’inviata di Repubblica al Cairo Francesca Caferri e domenica 12 novembre il responsabile dello sport del quotidiano diretto da Maurizio Molinari era ospite alla Domenica sportiva. Last but not least, un piccolo fritto misto di sussurri che percorre i corridoi della Rai. Il primo vuole che il neocapo ufficio stampa Stefano Marroni, scelto da Fuortes ma poi “sconfessato” con la nomina di Maurizio Caprara come suo consulente, viene dato in partenza destinazione Tg3 o Radio 1. Cambio al vertice annunciato anche alla direzione marketing, dove il vice Giovanni Scatassa dovrebbe prendere il posto del direttore Roberto Nepote.