Un altro Mondiale se ne va in archivio nel segno dell’anomalia. Disputato in inverno, in un Paese grande quanto una media regione italiana, e segnato dalla seconda assenza consecutiva della nostra Nazionale. E se invero quest’ultimo dettaglio rischia di non essere esattamente anomalo ma piuttosto di diventare la norma, resta il fatto che il suo peso è stato abbastanza compromettente per la Rai. L’emittente di Stato ha deciso a suo tempo di compiere un oneroso investimento su Qatar 2022, confidando nel fatto che l’Italia dovesse essere parte della manifestazione. Invece le cose sono andate diversamente, ma a quel punto la Rai ha dovuto “stàcce”. Senza grande voglia né convinzione, ma con l’incrollabile certezza che sarebbe stato un insuccesso. E così è stato, sia negli ascolti (che si sono elevati soltanto col passaggio alla fase a eliminazione diretta) sia nella qualità del prodotto, per lo meno discutibile. Faremo in fretta a dimenticarcene e sarà per tutti noi un oblio salutare. Ma intanto è bene lasciare traccia di quanto accaduto durante questo mese di Mondiale teletrasmesso, stilando una pagella dei suoi principali protagonisti.
Alberto Rimedio, voto 5: che scivolone sulle «razze»
Il telecronista principale del calcio Rai, Alberto Rimedio, ha piazzato la gaffe che più di tutte ha suscitato rumore nel corso della manifestazione. Nel corso della partita fra Belgio e Canada, riferendosi all’arbitro di nazionalità zambiana, ha detto che «ci sono diverse razze» di direttori di gara. Scivolone micidiale cui, con grande onestà intellettuale, ha posto riparo all’inizio del secondo tempo di gara chiedendo scusa per avere usato un termine inopportuno. Rimane la macchia, tanto più che questa non è stata nemmeno la papera più notevole.
per Rimedio le diverse nazionalità sono "razze", tipo i cani
23 Novembre 2022pic.twitter.com/2MtyS05RY6— Juanito (@juanito92x) November 23, 2022
Il primato va assegnato a quella espressa la sera dell’inaugurazione del Mondiale, quando a Rimedio è toccato andare a commentare l’assurda amichevole della Nazionale italiana in Austria prima di spostarsi Qatar. A un certo punto il telecronista ha scorto a bordocampo la presenza «del professor Vecchiet», medico sociale della nazionale fino al 1990, defunto nel 2007. Si è corretto subito, ma insomma. Tanto più che questo virus del passatismo ha finito per coinvolgere il suo compagno di banco, Antonio Di Gennaro. Cui durante la semifinale Francia-Marocco è riuscito di scambiare il presidente della repubblica francese, Emmanuel Macron, con uno dei suoi predecessori, Nicolas Sarkozy.
"abbiamo sbagliato Presidente"…#MoroccoVsFrance #FranciaMarocco #Macron #Sarkozy pic.twitter.com/awwWYEMdDd
— Sirio (@siriomerenda) December 14, 2022
Alessandra De Stefano, voto 4 (di stima): buon inizio, poi…
Aveva esordito in modo scoppiettante Alessandra De Stefano, con una tirata contro la celebrazione del Mondiale in Qatar che le è valso la stima anche da parte di chi non le ha mai riconosciuto particolari doti. E avrebbe fatto meglio a fermarsi lì, uscendo di scena e lasciando a altri il governo del vuoto pneumatico. Purtroppo per lei è rimasta dove era.
Il direttore di Rai Sport conferma di essere la persona giusta nel posto giusto. #IlCircolodeiMondiali pic.twitter.com/7pVJRnj98M
— ghita🌷 (@Maghi_98) November 21, 2022
Il Circolo dei Mondiali, voto 2: brutta copia del format delle Olimpiadi
Il Circolo dei Mondiali è stata la cosa più deprimente di un Mondiale da Paese calcisticamente depresso già di suo. Con la suddetta Di Stefano alla guida, il circolo col vuoto dentro intendeva replicare il format di successo (?) sperimentato durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 spostate all’estate 2021. Ma non serviva un genio per capire che i contesti erano troppo diversi, a partire dalla distanza oraria rispetto alla disputa delle gare (enorme in occasione delle Olimpiadi, minima a Qatar 2022). Il risultato è stato uno show terrificante, privo di senso e di sugo, una sequenza di maschere tristi che però dovevano far finta di essere allegre mentre massacravano il gioco del calcio.
IL CIRCOLO DEI MONDIALI, la peggior trasmissione di sempre?
🧵 Un THREAD che porteró avanti durante il Mondiale su come il peggio mai visto in TV sia diventato (suo malgrado) un appuntamento immancabile.
— Andrea Lamperti (@a__lampe) November 25, 2022
Daniele Adani, voto 3: solo impegnato a promuovere il suo personaggio
Voto non a lui, ma a chi lo ha scelto come commentatore della tivù di Stato e ha permesso che imperversasse a promuovere il personaggio di se stesso. Daniele Adani è ingiudicabile. C’è solo da chiedersi se la Rai insisterà a tenerlo con sé o lo lascerà andare dopo la scadenza del contratto. Del resto, se davvero è quel fuoriclasse che dicono e che lui ritiene di essere, non avrà mica problemi a trovare un ingaggio presso un’altra emittente televisiva.
"DRIBBLA TUTTI, ANCHE I CAMMELLI DEL DESERTO, SLALOMEGGIA LUNGO LA LINEA LATERALE, NON LO PRENDONO MAI, NON LO VEDONO MAI, ELARGISCE AMORE, RIDISEGNA I CONFINI DEL SUO DESTINO"
ADANI QUANTO GASA CON MESSI MAMMAAAAApic.twitter.com/XSs4Krckyp
— simo 🇮🇹 🇦🇷 (@adorablespos) December 13, 2022
Andrea Stramaccioni, voto 7: come deve essere un commentatore
Ecco come dovrebbe essere un commentatore tecnico: tipo Andrea Stramaccioni. Timbro giusto, competenza superiore e capacità di trasmetterla, passione vera ma non urlata né ostentata. Moderasse anche qualche eccesso di lunghezza degli interventi sarebbe perfetto, ma ha tempo di migliorare. Incomprensibile il motivo per cui lo hanno fatto tornare in Italia prima di altri.
Felici e orgogliosi
20 giorni, 14 gare, 21 nazionali studiate: eccovi due amici!
Ci siamo goduti quest'avventura con la positività che ci accomuna e la spensieratezza di due ragazzini al luna park, figlie di una sintonia immediata e spontanea
Grazie Andrea!#DiGeStrama#Qatar2022 pic.twitter.com/kucfyhossI— Dario Di Gennaro (@dariodigennaro) December 10, 2022
Stefano Bizzotto, voto 8,5: lavoro usurante di fianco ad Adani
Un Mondiale trascorso accanto a Lele Adani, a sorbirsi le sue urla gorillesche, il suo spagnolo maccheronico e un alito su cui preferiamo non indagare. Lavoro usurando quello di Stefano Bizzotto: la santità non gliela leva nessuno.
Vamos con el segundo.
El primer penal de Leo. De nuevo gracias Lele Adani y Stefano Bizzotto. Los queremos. #lacabala pic.twitter.com/EFr4xZeg3x— Eloísa (@EloinFirenze) December 10, 2022
Bobo Tv, voto 9: i protagonisti hanno venduto il nulla fondato sul nulla
Quello della Bobo Tv è stato un format fondato sul nulla che si innesta sul nulla maggiore (il nulla al quadrato), condotto da quattro caratteri che passano il tempo a dire nulla di sensato, nato sul web come esperimento privato ma preso in carico dalla televisione pubblica con tanto di (enorme) ritorno d’immagine e persino pagato. Per i protagonisti una manna assoluta, da miracolati. Ma qualcuno in Rai dovrà dare spiegazioni e presentare la nota spese.
La #BoboTV sbarca su Rai 1 per i #Mondiali2022 in Qatar pic.twitter.com/Y3YFmU6ufD
— Fabio Fabbretti (@fabiofabbretti) November 13, 2022
Pierluigi Colantoni, voto 10: pare uscito da Boris
Non ne conoscevamo l’esistenza, perciò siamo rimasti folgorati dalla apparizione di Pierluigi Colantoni al Circolo dei Mondiali del 14 dicembre. Di ruolo è il direttore della comunicazione Rai. Ma in realtà è molto di più. Per Rai Play si è inventato il format dei 10 gol più belli del Mondiale, o delle 10 parate più belle e le 10-così-via. Roba che nessuno mai avrebbe osato immaginare. Ma Colantoni, eloquio pensoso e pose da piacione, non è solo questo. Cercando notizie sul suo conto in rete ci si imbatte in una serie di curricula che sembrano scritti dal conte Raffaello Mascetti. E a guardarne la mimica, pare fuggito da Boris. Il Paese reale.
Ricordate il video di Pierluigi Colantoni, nuovo direttore della comunicazione Rai, che ballava seminudo mentre cantava "Anch'io"? Dopo la notizia pubblicata su Dagospia, il video è sparito da Youtube. pic.twitter.com/0XplikHwOZ
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) September 13, 2021