Taglia e scuci

Marco Zini
25/10/2021

In Rai la parola d'ordine è risparmiare. Eppure l'ufficio stampa non sembra permeato da spirito di parsimonia visto che sono tornate le dispendiose trasferte lunghe. Intanto slittano al 9 novembre le nomine dei direttori dei Tg. E per Fuortes arrivano le vere grane.

Taglia e scuci

La Rai è un arcipelago troppo grande perché gli ordini (o le buone intenzioni) impartiti dall’alto possano concretizzarsi. Ora la parola d’ordine è tagliare le spese: lo impongono bilanci con passivi esorbitanti e il sano buonsenso. Ma qualcuno fa orecchie da mercante. È il caso dell’ufficio stampa guidato da Stefano Marroni (nominato pochi giorni fa vicedirettore) che non sembra permeato da spirito di parsimonia. Sono infatti tornate le trasferte lunghe, un controsenso visto che quella dell’ufficio stampa è una delle funzioni che si può tranquillamente espletare in smart working. Così non si è capita la decisione di mandare a Trieste Lorenzo Briani, un giornalista in forza all’ufficio stampa, per seguire la tradizionale Barcolana. Con risultati di visibilità che non hanno giustificato la decisione, considerando che di articoli sull’impegno della tivù pubblica nel seguire la manifestazione, a parte qualche trafiletto sui giornali locali, non c’è stata traccia.

I dubbi sulle trasferte e le ferie arretrate degli addetti all’ufficio stampa

Ma ancora più sorprendente l’impiego di una risorsa, Carlo Casoli, responsabile ufficio stampa per i centri di produzione di Milano e Torino, chiamato dal capoluogo lombardo sua abituale sede di lavoro a Roma. Un mese di trasferta per coadiuvare Marroni a gestire la comunicazione. Scelta incomprensibile nella Rai della riduzione degli sprechi fortemente caldeggiata da Carlo Fuortes, soprattutto dopo che la pandemia e il relativo lockdown hanno dimostrato che il lavoro a distanza, di cui Rai tuttora si avvale, è una modalità non solo accettata ma in alcuni casi auspicata. Ancor più quando contribuisce in modo significativo a evitare sprechi a carico degli utenti che pagano il canone. Incomprensibile anche alcune decisioni sugli addetti dell’ufficio stampa che devono smaltire una montagna di ferie arretrate. E mentre un vice caporedattore, Dante Fabiani, è stato obbligato a farlo d’imperio, non vengono toccati dipendenti che hanno carichi di ferie addirittura a tre cifre.

rai alle prese con il taglio delle spese e con chi continua a sprecare
Carlo Fuortes, ad Rai (dal sito Rai).

In attesa delle nomine dei direttori dei Tg, Annunziata pronta a sfrattare Un posto al Sole

Tutto ciò mentre iniziano le prime vere grane per Fuortes: le attese quanto ambite nomine dei direttori dei Tg – come peraltro anticipato da Tag43 – inizialmente fissate per il 27 ottobre, ora slittano al 9 novembre, salvo ulteriori sempre possibili rinvii. Per il Tg1 è sempre in pole Monica Maggioni, mentre al Tg2 sicura la riconferma di Gennaro Sangiuliano. In stallo anche il progetto di una striscia informativa su Rai3 per cui stata designata come conduttrice Lucia Annunziata (i numerosi e agguerriti fan di Un posto al sole, una delle soap più longeve al mondo, minacciano sfracelli). A rilento anche la partita sui direttori di genere (Boston Consulting ne ha proposti nove, esattamente come quelli del piano del precedente ad Fabrizio Salini) di cui solo quattro sono dati per sicuri: Duilio Giammaria ai Documentari, Silvia Calandrelli a Rai Cultura, Alessandra De Stefano allo Sport e Paolo Del Brocco a Rai Cinema. Resta poi aperta la questione di genere, ovvero uno dei motivi di malcontento verso il nuovo ad, quasi totalmente sbilanciata al maschile. Vi ha parzialmente posto rimedio la presidente Marinella Soldi, che ha preso come consulente al marketing una figura esterna, Cinzia Squadrone, ora docente alla università Iulm di Milano, nonostante la Rai abbia già una corposissima direzione marketing di cui Squadrone in passato ha fatto parte.